Solidarismo: differenze tra le versioni

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L'elaborazione di una teoria scientifica del solidarismo fa capo in Italia all'economista cattolico Guido Menegazzi, professore universitario a Pisa e Verona, che iniziò l'elaborazione del suo pensiero a partire dalla crisi del 1929 e successivamente sviluppandolo con le sue osservazioni sull'inefficienza del sistema corporativistico fascista.
 
Secondo Menegazzi l'attività umana allo scopo di realizzare un solidarismo organico e razionale si deve svolgere secondo una gerarchia di valori che hanno al primo posto l'azione spirituale e a seguire quella umano-politica, economica e infine finanziaria. Se quest'ordine viene capovolto l'intero sistema si disgrega. <ref>G. Menegazzi, ''Il piano dello sviluppo solidale dei popoli'', Milano, Giuffrè 1970</ref>
 
Secondo Menegazzi il solidarismo ha modo di realizzarsi nell'ambito aziendale dove «i portatori dei fattori produttivi esplicano funzioni integrantisi vicendevolmente» attuantesi così «il passaggio dall'azienda alla comunità di lavoro o comunità solidaristica dei produttori» <ref>G. Menegazzi, ''I fondamenti del solidarismo'', ed. Giuffré, 1964 p.391</ref>