Ottaviano degli Ubaldini: differenze tra le versioni

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Esercitò un ruolo significativo all'interno della curia romana, così come fu importante la sua azione di lotta contro [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]], a favore della causa guelfa. Come vescovo di Bologna, capitanò l'esercito guelfo dei bolognesi e dei loro alleati contro le città ghibelline della Lombardia inferiore <ref>Corrispondente all'incirca alle attuali Emilia e Romagna.</ref>.
 
Dopo la sconfitta di Federico II a Parma (18 febbraio [[1248]]) Ottaviano fu incaricato da [[papa Innocenzo III]] di recuperare i possedimenti pontifici nella pianura padana. La missione era difficile poiché il legato non possedeva alcuna dotazione monetaria. Ottaviano chiese la collaborazione delle forze locali. Ma il guelfismo romagnolo non era ancora sufficientemente organizzato. Il cardinale si rivolse quindi a Bologna, città dalla solida tradizione guelfa. L'esercito guidato dall'Ubaldini riuscì a riportare allo [[Stato della Chiesa]] tutte le città [[Romagna|romagnole]] da Imola a Rimini (maggio-giugno 1248), facendosi riconoscere perfino dalla ghibellina [[Forlì]] come legato pontificio.
 
Nella battaglia di Fossalta (26 maggio [[1249]]), fu fatto prigioniero il figlio di Federico II, [[Enzo di Sardegna|Enzo]], che fu rinchiuso in un palazzo bolognese <ref>[[Palazzo Re Enzo]] di Bologna.</ref>.