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* [[Salvatore Todaro]], [[1908]]-[[1942]], comandante di sommergibile e appartenente alla [[Decima Flottiglia MAS]] durante la [[Seconda guerra mondiale]].
* [[Luigi Rizzo]], [[1887]]-[[1951]], primo Conte di Grado e di Premuda ed Ammiraglio italiano, distintosi durante la [[Prima guerra mondiale]] ricevendo numerose decorazioni.
* Martino Giannino, nato a Novara nel 1886, Carabiniere nella Legione di Bologna, matricola n. 1593.24, prestò soccorso come volontario ai terremotati della città di Messina nel 1908. Il terremoto di Messina è considerato uno degli eventi più catastrofici del XX secolo. Si verificò alle ore 05:21 del 28 dicembre 1908 e in 37 "lunghissimi" secondi danneggiò gravemente le città di Messina. A Messina, maggiormente sinistrata, rimasero sotto le macerie ricchi e poveri, autorità civili e militari. Nella nuvola di polvere che oscurò il cielo, sotto una pioggia torrenziale ed al buio, i sopravvissuti inebetiti dalla sventura e semivestiti non riuscirono a realizzare immediatamente l’accadutol'accaduto. Alcuni si diressero verso il mare, altri rimasero nei pressi delle loro abitazioni nel generoso tentativo di portare soccorso a familiari ed amici. Qui furono colti dalle esplosioni e dagli incendi causati dal gas che si sprigionò dalle tubature interrotte. Tra voragini e montagne di macerie gli incendi si estesero, andarono in fiamme case, edifici e palazzi ubicati nella zona di via Cavour, via Cardines, via della Riviera, corso dei Mille, via Monastero Sant'Agostino.
Ai danni provocati dalle scosse sismiche ed a quello degli incendi si aggiunsero quelli cagionati dal maremoto, di impressionante violenza, che si riversò sulle zone costiere di tutto lo Stretto di Messina con ondate devastanti stimate, a seconda delle località della costa orientale della Sicilia, da 6 m a 12 m di altezza. Lo tsunami in questo caso provocò molte vittime, fra i sopravvissuti che si erano ammassati sulla riva del mare, alla ricerca di un'ingannevole protezione. Improvvisamente le acque si ritirarono e dopo pochi minuti almeno tre grandi ondate aggiunsero al già tragico bilancio altra distruzione e morte. Onde gigantesche raggiunsero il litorale spazzando e schiantando quanto esistente. Nel suo ritirarsi la marea risucchiò barche, cadaveri e feriti. Molte persone, uscite incolumi da crolli ed incendi, trascinate al largo affogarono miseramente. Alcune navi alla fonda furono danneggiate, altre riuscirono a mantenere gli ormeggi entrando in collisione l’unal'una con l’altral'altra ma subendo danni limitati. Il villaggio del Faro a pochi chilometri da Messina andò quasi integralmente distrutto. La furia delle onde spazzò via le case situate nelle vicinanze della spiaggia anche in altre zone. Le località più duramente colpite furono [[Pellaro]], [[Lazzaro]] e [[Gallico]] sulle coste calabresi; Briga e Paradiso, [[Sant'Alessio]] e le altre località fino a [[Riposto]] susulle quellecoste siciliane. Gravissimo fu il bilancio delle vittime: Messina, che all’epocaall'epoca contava circa 140.000 abitanti, ne perse circa 80.000
Il carabiniere Martino Giannino fu remiatopremiato successivamente con medaglia commemorativa dal Ministro della Guerra del Regno d'Italia, senatore Severino Casana, membro del governo Giolitti. Il carabiniere Martino Giannino è morto nel comune di [[Fortunago]] (Pavia) il [[2 giugno]] 1972 dopo essersi sposato con Savina Schiavi dalla quale ha avuto sei figli. L'unica figlia vivente ad oggi è Gianfranca che vive e risiede nella città di [[Voghera]](PV) in condizioni economiche difficili, molto malata, e senza alcun aiuto da parte delle Istituzioni.
 
==== Santi ====