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Il codolo fu un'invenzione dell'[[Età del Ferro]].<br> Nei coltelli dell'[[Età della Pietra]], la [[lama (oggetto)|lama]] e l'impugnatura erano un tutt'uno, ricavati dal medesimo blocco di pietra (es. [[selce]]) e distinti solo, forse, dalla presenza di una copertura della "manica" che ne rendesse più agevole la presa: una striscia di [[cuoio]] o [[tessuto]] avvolgente come una fascia la superficie ignea. La nascita della [[daga (arma)|daga]] e, fondamentalmente, della [[spada]] durante l'[[Età del Rame]] segnò il primo passo verso una detta differenziazione tra la lama e quella protuberanza finale che doveva garantirne l'ammanicamento. La realizzazione, a parte rispetto alla lama, di una vera e propria impugnatura che con essa doveva poi dialogare in pianta stabile costrinse l'[[armaiolo]] a predisporre in modo adeguata quella parte non affilata della lama destinata ad essere chiusa dall'impugnatura. Le [[spade dell'Età del Bronzo]] avevano lama terminante in una piastra o "lingua" di metallo traforato destinata a combaciare con la manica, a sua volta realizzata in metallo traforato, onde poi esservi assicurata dall'applicazione di chiodi o rivettini.
Fu solo con le [[spade celtiche]] che nacque il codolo vero e proprio. Gli armaioli di [[Cultura di La Tène| La Tène]] realizzarono [[armi bianche]] manesche dalla cui lama, più precisamente dal "forte" della lama, dipartiva non più
==Note==
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