Svolta di Salerno: differenze tra le versioni

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La cosiddetta '''"svolta di Salerno"''', avvenuta nell'[[aprile]] del [[1944]], prende il nome da una iniziativa di [[Palmiro Togliatti]], su impulso dell'[[Unione Sovietica]] (stando alle recenti scoperte in archivi russi<ref>http://umanesimo.wordpress.com/2008/04/20/la-resistenza-e-la-svolta-di-salerno-togliatti-e-stalin/</ref><ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/28/togliatti-decise-con-stalin-la-svolta-di.html</ref><ref>http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/17/Salerno_1944_svolta_Stalin_co_0_94091713668.shtml</ref>), finalizzata a trovare un compromesso tra partiti [[Antifascismo|antifascisti]], [[monarchia]] e [[Pietro Badoglio|Badoglio]], che consentisse la formazione di un [[governo]] di unità nazionale al quale partecipassero i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti nel [[Comitato di Liberazione Nazionale]]., accantonando quindi temporaneamente la questione istituzionale.
[[Stalin]] decise di inviare in [[Italia]] il diplomatico [[Andrej Januar'evič Vyšinskij|Vichinsky]], tristemente noto per i processi di [[Mosca]], il quale propose all'ambasciatore italiano a [[Lisbona]], [[Renato Prunas]], una collaborazione tra Stato Italiano e [[Partito Comunista Italiano]]. L'obiettivo di [[Stalin]] non era quello di portare sotto influenza sovietica l'Italia, bensì rendere legale il partito.
 
Il [[governo Badoglio II]], sorto dopo la ''svolta'', si insediò a [[Salerno]] che rimase sede dell'esecutivo fino alla [[liberazione di Roma]] il [[4 giugno]] [[1944]].