Lessicografia: differenze tra le versioni

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Nel medioevo, i cosiddetti "[[Glossari]]" nascono come compendi che spiegano parole dal significato oscuro o danno la corretta interpretazione, trovandosi al margine di un testo e diventano, nel tempo, veri e propri elenchi.
Questa branca si occupa anche di illustrare i termini, mediante esempi ed espressioni che li contengono, per rendere conto dell'insieme dei loro significati ed accezioni.
 
Principali opere lessicografiche dell'antichità:
 
De Significatu Verborum I sec. Verrio Flacco
(primo vocabolario in senso moderno giuntoci tramite Epitome)
 
Opere di Nonio Marcello III-IV sec. d.C.
(20 libri di ricerche etimologiche ed elenchi di vocaboli in ordine alfabetico)
 
SYNAGOGé Esichio di Alessandria V sec. d.C
(il più ampio dei lessici greci)
 
Suida X sec. d.C
(lessico enciclopedico di età bizantina con rif. grammaticali,etimologici, biografici e letterari)
 
Principali opere lessicografiche Medioevali:
 
"Etymologiarum sive originum libri viginti" Isidoro vescovo di Siviglia
(raccolta di nozioni di grammatica, retorica, dialettica, matematica, medicina, teoogia, poesia, geografia, mineralogia
agricoltura, arte militare, tecnica, alimentazione etc )
 
"DE RERUM NATURIS" Rabano Mauro arcivescovo di Magonza 784-848 d.C
 
Glossario di Monza X sec.
(destinato ai viaggiatori in Oriente: lessico italiano affiancato da voci Bizantine)
 
 
 
 
Si distingue dalla [[lessicologia]], in quanto questa è svincolata dalla composizione di vocabolari.