Spurio Tarpeio Montano Capitolino: differenze tra le versioni

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Nonostante questo fatto, che i patrizi vivono come un oltraggio alla loro classe, a Roma si instaura un nuovo clima di collaborazione, per il quale i [[tribuni della plebe]] decidono di non riproporre la [[Lex Terentilia]], che viene così definitivamente accantonata.
 
La contesa tra plebei e patrizi si sposta allora sul terreno di chi possa proporre le leggi, iniziativa fino ad allora esercitata solo dai patrizi. Vista la distanza tra le due posizioni, con i patrizi che vorrebbero negare ai plebei questa prerogativa, si decide di inviare Spurio Postumio Albo, Aulo Manlio e Publio Sulpicio Camerino ad [[Atene]] per trascrivere le [[Riforma di Solone|leggi]] di [[Solone]], per poter studiare a Roma le leggi ed istituzioni greche.<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe Condita Libri'', Libro III, 2, 31.</ref>.
 
== Bibliografia ==