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[[File:Karte Jaxa.jpg|thumb|upright=1.5|Territori slavi verso il 1150]]
 
Gli '''Evelli''' (''Heveller'' in [[lingua tedesca]]) furono una popolazione di origine [[slavi occidentali|slava]] che visse nel medio bacino del [[Havel|fiume Havel]] e che apparteneva al gruppo dei [[Venedi]] (slavi dell'[[Elba (fiume)|Elba]] e del [[Mar Baltico]]). La loro denominazione propria era ''Stodorjane''. Il nome [[Alto tedesco| neo-Alto tedesco]] ''Heveller'' (da cui l'italiano Evelli) proviene da una forma di slavo antico che da circa l'845 fino al [[XII secolo]] fu utilizzato con numerose varianti (il [[Geografo Bavarese]] cita '' Hehfeldi'')<ref>Il [[Geografo Bavarese]] (o anche ''Geographus Bavarus'' ''Ostfränkische Völkertafel'' ovvero Tabella dei popoli franco-orientali) è un elenco, risalente al [[IX secolo]], dei nomi slavi e di altre etnie stanziate nei territori ad est della [[Franconia]].</ref>
 
Il nome originale ''Habelli'', derivante dal termine germanico ''Havel'' (''Habula''), come anche noto nel territorio della parlata degli immigrati slavi tedesco-orientali del [[VII secolo|VII]] / [[VIII secolo]], poteva significare, che una parte rimanente della popolazione tedesca partecipò alla nascita della etnia slava. È però anche possibile e probabile, che i nomi degli abitanti originali in uso siano stati da lungo tempo mutuati dai nuovi arrivati.
 
Il territorio di insediamento degli Evelli si stendeva lungo le rive del fiume Havel, dalle anse nei pressi di [[Spandau]] fino dietro [[Rathenow]]. [[Brandeburgo sulla Havel]] fu capoluogo e sede dei loro signori fin dal [[IX secolo]]. Evidentemente regnò una dinastia: una principessa di nome Drahomíra sposò verso il 906 il principe [[Boemia|boemo]] [[Vratislao I]] e fu la madre di [[Venceslao I (duca di Boemia)|san Venceslao]] (907 c.a.circa &ndash; [[935]]); un principe [[cristianesimo|cristiano]] Tugumir verso il 940 procurò ai tedeschi la signoria sul Brandeburgo.
Il re [[Enrico I di Sassonia]] li aveva già conquistati negli anni [[928]] / [[929|29]] ed al quale tutte le etnie residenti fino al fiume [[Oder]] si erano sottomesse. Nel [[948]] fu fondato il vescovado di Brandeburgo. Questa estensione e il legame dinastico di Drahomíra fecero chiudere ogni velleità di forza politica agli Evelli.
 
La loro economia, basata su una debole agricoltura e molto sulla caccia si sviluppò meno che in altri territori degli slavi occidentali ([[Venedi]]). Nell'[[XI secolo]] si fece notare una grande quantità di piccoli tesori in argento, i cui proprietari furono collegati ad una classe sociale di cavalieri, che probabilmente era libera di possedere terreni ed esercitare il commercio e che viveva in località non fortificate e che si offrirono come [[Castellano|castellani]] nelle roccaforti dei confini orientali ed occidentali del territorio degli Evelli (Rathenow, Potsdam, [[Cittadella di Spandau]]).
 
Presumibilmente l'ultimo signore degli Evelli in Brandeburgo fu [[Pribislao del Brandeburgo]] ([[1075]] &ndash; [[1150]]), cristiano battezzato fin da piccolo, che morì senza eredi lasciando lo [[Zauche]], terra subito a sud della [[Brandeburgo sulla Havel|rocca del Brandeburgo]], ad [[Alberto I di Brandeburgo]] del cui figlio [[Ottone I di Brandeburgo]], era stato padrino di battesimo. Egli fu ucciso dai pagani, come il suo predecessore cristiano, il conte [[Meinfried]]. A lui l'[[Lotario III del Sacro Romano Impero|imperatore Lotario III]] aveva conferito nel [[1134]] il titolo di re, concedendogli anche il diritto a battere moneta. Tuttavia la sua esatta posizione nell'[[Sacro Romano Impero|Impero]] non è chiara. Lo stato degli Evelli, che terminò la sua esistenza nel [[1150]] è la radice slava della [[Marca di Brandeburgo]].
 
== Bibliografia ==