Colonna Buenaventura Durruti: differenze tra le versioni

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La voce '''Colonna Buenaventura Durruti''' tratta delle vicende inerenti ai fatti relativi alla resistenza antifranchista in [[Spagna]], a cavallo della [[guerra civile spagnola]], durante la prima metà del XX secolo e successivamente durante il regime di [[Francisco Franco]] ad opera di formazioni di matrice [[Anarchia|libertaria]].
==La colonna [[Buenaventura Durruti]], le milizie anarchiche, le milizie della sinistra comunista==
===Introduzione===
Per comprendere la complessa vicenda della Colonna Durruti ed in generale delle altre colonne anarchiche o comuniste di osservanza non moscovita è necessario sia fare un breve excursus sullo sviluppo dell'ideologia anarchica in terra di Spagna, introdottavi da un italiano, sia una brevissima analisi dei rapporti fra forze antifasciste non filomoscovite e filomoscovite.
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===Cenno all'anarchismo in terra di Spagna===
[[Immagine:Durruti-portrait.png|thumb|150px|Buenaventura Durruti]]
L'anarchia ha ancora ed ha avuto ancor più nel passato forte radicamento nella società spagnola, ad esempio la guerriglia antifranchista fu condotta per vent'anni sostanzialmente dai soli anarchici dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]]. Verso il [[1850]] l'ideologia anarchica strutturata fu introdotta in [[Spagna]] da [[Giuseppe Fanelli]]<ref>[http://www.liberalsocialisti.org/articol.php?id_articol=223 vicenda di Fanelli], mazziniano, volontario nella spedizione di [[Cristina Trivulzio Belgiojoso]], successivamente partecipa alla difesa della [[Repubblica Romana]] con [[Giuseppe Mazzini]], [[Carlo Pisacane (patriota)|Carlo Pisacane]], [[Giuseppe Garibaldi]]. Deluso dello scarso risultato in chiave repubblicana della spedizione di Garibaldi si avvicina alle idee internazionaliste libertarie ed in qualità di membro dell'[[Associazione internazionale dei lavoratori|Internazionale]] nonché amico di [[Bakunin]] e militante dell'Alleanza della Democrazia Socialista si reca a propagandare tali idee a [[Barcellona]] e [[Madrid]], risultando perciò uno dei primi fondatori dell'Internazionale in terra di Spagna</ref> seguace italiano dell'anarco-comunista [[Michail Aleksandrovič Bakunin]], considerato fra i padri della moderna visione anarchica della società. All'interno della [[Prima Internazionale]] vi era rappresentata la sezione spagnola.
In tempi più recenti, nel [[1931]], [[Nestor Makhno]] inviò una lettera di invito alla lotta agli anarchici spagnoli<ref>[http://www.usiait.it/spagna36/nuovarivol.htm Il testo della lettera]</ref>. Ciò è indicativo del ruolo significativo che avranno gli anarchici nella guerra di Spagna e, dopo la vittoria dei franchisti, nella guerriglia.{{quote|La causa della rivoluzione spagnola è la causa dei lavoratori di tutto il mondo, e, in questa opera, è impossibile coordinarsi con il partito che, per ottenere il potere assoluto nel paese, non esiterebbe ingannare i lavoratori e impadronirsi di tutte le conquiste rivoluzionarie, per divenire il peggior tiranno e nemico della libertà e dei diritti del popolo.|[[Nestor Makhno]], 29 aprile 1931}}
 
L'anarchia trovò terreno fertile in terra di Spagna a causa delle pessime condizioni di vita di contadini ed operai che si avvicinarono con rapidità alle proposte dell'anarco-sindacalismo, sviluppate verso la fine del secolo. La Confederazione nazionale del lavoro, ovvero la [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]]<ref>[http://www.libertaria.it/spagna36.htm sito dedicato a documentazione]</ref> si formalizzò nel [[1911]] come risposta di classe al riformismo acquiescente dei sindacati ed ebbe il compito di evitare l'isolamento della frangia anarchica, isolamento che aveva già portato ristretti gruppi di libertari a scegliere il metodo terroristico, errore fatale in situazione non insurrezionale. Cioè si può dire che il sindacalismo fu un mezzo più politico che rivendicativo in senso stretto per collegare il movimento anarchico alla classe operaia e che lo scopo era quello di riunire tutti i lavoratori in un unico grande sindacato. La CNT per struttura e scelta era un'organizzazione in cui potevano apportare contributi, ed esserne militanti, anche lavoratori non anarchici, essendo stata concepita come "cinghia di trasmissione" verso l'ideologia anarchica, quindi non era un'organizzazione politica in senso stretto. Dal punto di vista espressamente politico fu creata nel [[1927]] la [[Federazione Anarchista Iberica|FAI]], federazione anarchica iberica e seguendo lo schema della "cinghia di trasmissione" molti militanti della FAI divennero importanti capi della CNT. Quando iniziò la guerra civile spagnola esistevano altre formazioni anarchiche confederate come la (FIJL), Federazione iberica dei giovani libertari(a cui si riferisce il manifesto dedicato ad [[Eliseo Reclus]]) e le ''Donne libere'' (''Mujeres libres'')<ref>[http://www.club.it/culture/culture99/maria.giambelli/indice-i.html MUJERES LIBRES estratto sintetico da tesi di laurea intitolata "Mujeres Libres: ''un'esperienza femminista durante la Guerra Civile spagnola'', Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano tesi discussa il 13 novembre 1998. Relatori: Chiar.ma Prof.ssa Donatella Montalto Cessi, correlatore: Chiar.ma Prof.ssa Paola Olla Brundu]</ref>. Vi fu una repentina risposta alla sollevazione dei franchisti da parte della CNT, in quanto, tramite questa "cinghia di trasmissione", l'ideologia anarchica aveva fatto grossa presa all'interno della classe operaia. Da qui ebbe inizio la formazione di ''milizie'', che oltre combattere i franchisti procedettero all'occupazione ed espropriazione di grossi appezzamenti di terreno per ridistribuirli ai contadini ed all'occupazione delle fabbriche. Appena 10 giorni dopo il colpo di mano di Franco vi erano circa 18.000 miliziani organizzati militarmente dalla CNT con un retroterra di 150.000 pronti alla lotta, in quanto, approfittando dello stato di confusione derivante dallo sbando dell'esercito non era difficile procurarsi armi. L'organizzazione delle ''milizie'' era ben diversa da quella di un normale esercito, non vi erano divise e l'appartenenza all'una od all'altra formazione era indicata dal colore dei fazzoletti. L'unità più piccola era il "gruppo" formato da 10 miliziani, che aveva per rappresentante un delegato democraticamente eletto, dieci gruppi formavano una "Centuria", un numero di centurie non prefissato, ma dipendente dalle esigenze belliche delle diverse zone, costituiva una "Colonna". La Colonna era comandata da un comitato di guerra eletto dai miliziani e rimovibile, in genere ogni colonna aveva aggregati ex ufficiali dell'esercito ed esperti d'artiglieria e nell'uso degli esplosivi.
 
=== I rapporti di anarchici, aderenti al POUM e comunisti non filomoscoviti in relazione ai comunisti di osservanza moscovita ===
Il particolare momento storico portò allo scontro fratricida fra le formazioni anarchiche, poumiste e dei comunisti di sinistra da una parte e i comunisti di osservanza moscovita guidati dai servizi segreti di [[Stalin]] dall'altra.
{{quote|Contrari all'abolizione della proprietà e agli esperimenti sociali degli anarchici, gli stalinisti e i moderati intendono liquidare tutto quello che resta delle conquiste rivoluzionarie del luglio del '36, e sciogliere il [[POUM]], oggetto da molti mesi di calunniosi attacchi da parte della stampa del Comintern, perché sostiene che la rivoluzione sociale e la lotta contro i franchisti devono progredire di pari passo e per aver condannato i processi di Mosca a Zinoviev, a Kamenev e agli altri “vecchi bolscevichi”}}<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|titolo=Dai "fatti di maggio" ai campi della miseria e della fame, gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html}}</ref>
L'esigenza di Mosca era duplice, una di taglio squisitamente politico, l'altra di taglio tattico nel panorama europeo; quella politica era che la [[guerra di Spagna]] poteva evolversi in faro per una nuova rivoluzione proletaria internazionale, cosa ovviamente sgradita a [[Stalin]], il secondo motivo derivava dal fatto che l'esautorazione dell'URSS dal [[Patto di Monaco]] che diede mano libera alla [[Germania nazista]] in [[Cecoslovacchia]], provocando l'ira di [[Winston Churchill]], aveva messo in moto un progressivo avvicinamento fra la Germania nazista e la [[Russia]] di [[Stalin]] che poi per i Polacchi, e successivamente anche per i Sovietici, sfociò nel tragico patto [[Patto Molotov-Ribbentrop]]. Essenziale era anche la differenza di impostazione teorica tra una società comunista e/o comunista libertaria ed una società stalinista per cui gli scontri fra le ali antifasciste suddette erano storicamente inevitabili sia per contesto che per retroterra teorico.
I gruppi [[trotskisti]] che agirono in Spagna furono diversi e il [[POUM]] non si può considerare un gruppo [[trotskista]] in senso stretto tenuto conto dei pessimi rapporti con [[Lev Trotsky]] e la [[IV Internazionale]]. [[Hugh Thomas]], fra i maggiori storici della Guerra di [[Spagna]], lo definisce semi-trotskista.
Come [[trotskisti]] legati alla [[IV Internazionale]] vi furono due formazioni che agirono in Spagna tra il luglio 1936 e la fine del 1937 e precisamente:
* La ''Sección Bolchevique-Leninista de España'', strutturata nel novembre [[1936]] in [[Barcellona]] da [[Manuel Fernández Grandizo]], nome di battaglia G. Munis, considerata la sezione spagnola ufficiale della [[IV Internazionale]] che tentò invano di entrare nel [[POUM]] di [[Andreas Nin]] (la tattica dell'"entrismo" era spesso applicata dai [[trotskisti]]). Nel gennaio 1937 iniziò a pubblicare un «Boletín», sostituito tre mesi dopo da «La Voz Leninista». La linea di questa rivista portava avanti l'ipotesi della formazione di un fronte operaio rivoluzionario avverso alla politica di collaborazione con il governo catalano propugnata da [[POUM]] e [[CNT]]. Durante gli scontri di [[Barcellona]] con i comunisti di osservanza stalinista e l'esercito repubblicano, la formazione di cui sopra fu la sola a schierarsi con [[Los Amigos de Durruti]]. Durruti era già morto durante la difesa di [[Madrid]]. La ''Sección Bolchevique-Leninista de España'' si oppose al cessate il fuoco fra le parti ed alla resa dei dirigenti della [[CNT]]. La repressione stalinista colpì duramente e fondamentalmente i trotskisti: furono assassinati[[Erwin Wolf]], già segretario di Trotsky, Freund, e Carrasco. I restanti del gruppo furono in gran parte incarcerati all'inizio del [[1938]] e dopo un processo-farsa condannati a morte. Alcuni riuscirono a fuggire durante la presa di [[Barcellona]] da parte dei fascisti di Franco a causa della gran confusione del momento
* Il ''Grupo (o ''Célula'') Le Soviet'' strutturata dall'italiano [[Nicola Di Bartolomeo]]<ref>Robert Jackson Alexander''International Trotskyism, 1929-1985''1991 [[Duke University Press]] ISBN 0822309750</ref>, il cui nome di battaglia era Fosco. Di Bartolomeo era stato delegato italiano nella commissione preposta alla ricezione ed al controllo dei miliziani che volevano combattere fra le file del [[POUM]].
Fu quindi il fondatore del primo gruppo bolscevico-leninista di [[Barcellona]], poi in seguito espulso dalla [[IV Internazionale]] con l'accusa di voler far confluire il gruppo nel [[POUM]]. In seguito si schierò col ''Parti Communiste Internationaliste'' di [[Raymond Molinier]] e [[Pierre Frank]], formazione dissidente facente riferimento alla rivista «Le Soviet», ovvero ''Organe des Bolcheviste-Léninistes d'Espagne pour la IVe Internationale''.
 
Nel 1935 i [[Sinistra Comunista Italiana|bordighisti]] avevano riunito le forze nella formazione ''Frazione Internazionale della Sinistra Comunista''. La [[guerra di Spagna]] provocò aspri contrasti interni fra i bordighisti; la frazione di maggioranza di [[Ottorino Perrone]] considerò la sollevazione di [[Francisco Franco|Franco]] un problema riguardante strettamente settori della borghesia spagnola in contrasto intestino, quindi non interessante come "terreno" di intervento. La frazione di minoranza, invece, con a capo [[Enrico Russo]] giudicò il contesto in cui si era verificato il golpe spagnolo, terreno fertile per la lotta rivoluzionaria, ed i militanti di tale ala bordighista si recarono a combattere nella Colonna [[Lenin]]<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero4/bogoni.html?200824#link2|titolo=la Colonna Lenin|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/soho/den/7257/numero4/bogoni.html?200824#link2}} da articolo [[Avanti]] dell'epoca</ref> del [[POUM]], e si fecero apprezzare per il proprio valore. La vicenda di tale Colonna è stata portata al grande pubblico nel film di [[Ken Loach]], [[Terra e libertà]]. Vi furono successivamente discussioni ed analisi sulle relazioni e le iniziative delle formazioni della sinistra non stalinista durante la guerra di Spagna su riviste quali «Prometeo» e «Bilan». Sono particolarmente rilevanti le considerazioni di [[Camillo Berneri]] su «Guerra di classe», che sottolineò soprattutto le convergenze fra le varie formazioni, al di là delle invalicabili basi teoriche di partenza differenti, ritenendo [[Barcellona]] assediata sia da [[Burgos (Spagna)|Burgos]] che da [[Mosca]] e ribadendo pertanto la sua netta opposizione alla fase di collaborazione della [[CNT]] con il governo repubblicano.
 
==Vicenda della colonna Durruti==
Il [[21 luglio]] [[1936]] vennero formate a [[Barcellona]] diverse colonne per contrastare i fascisti di Franco, ''Tierra y Libertad'', ''[[Francisco Ascaso|Ascaso]]'', [[Roya y Nigra]], Durruti, mentre il [[POUM]] organizzò la colonna [[Lenin]] in cui confluirono i [[Sinistra Comunista Italiana|bordighisti]] italiani che avevano deciso di partecipare alla vicenda spanolaspagnola. Le colonne si diressero verso l'Aragona alla riconquista di [[Saragozza]] e [[Huesca]]. ''Fra gli italiani è da ricordare [[Agostino Sette]] primo caduto italiano combattendo contro i fascisti di Franco''.
 
[[Immagine:428px-Aragon 1936nuova.jpg|750px]].
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Il fatto che la capitale dell'[[Aragona]] (come si vede nella carta si trova al di là della linea antifascista) fosse caduta in mano dei fascisti significava per la [[CNT]], per la rivoluzione e per l'esito della guerra un colpo tremendo. [[Saragozza]] era stata il punto di forza dell'anarchia: la rivolta del [[1933]] aveva dimostrato quale potenziale si nascondesse in quella città. Era la città dove nel marzo 1936 si era tenuto il congresso nazionale della [[CNT]] con la partecipazione di decine di migliaia di militanti. Nell'attacco portato ai falangisti difensori di [[Huesca]] morì anche [[Antonio Cieri]], l'anarchico che assieme a [[Guido Picelli]] aveva comandato la [[difesa di Parma del 1922]]. Nella [[Francisco Ascaso|Ascaso]] era confluita anche la Colonna Italiana organizzata da [[Carlo Rosselli]] con Berneri ed Angeloni<ref>[http://area7.ch/dettagli.php?id_edizione=708&id_articolo=1144&id_rubrica=&stampa=1&rif=cbbd1eb1e2 colonna Ascaso]</ref>. Per quanto riguarda più particolarmente la Colonna Durruti, va ricordata una figura femminile di gran carisma e peso ovvero [[Simone Weil]]. La breve esperienza della Weil nella guerra di Spagna, che abbandonerà dopo un banale incidente (mise un piede in una pentola d'acqua bollente), rientrava nella sua continua ricerca interiore dettata da una profonda inquietudine che la spingeva a partecipare alle grandi sofferenze dell'umanità e l'aveva portata a legarsi ad organizzazioni operaie ed a gruppi di sinistra molto critici nei confronti del comunismo francese d'osservanza stalinista.
Al momento della guerra di [[Spagna]] la Weil considera l'ideologia anarchica superiore a quella socialista per la sua ricerca della libertà del singolo, a livello individuale pertanto, non solo in un contesto sociale determinato. Diviene pertanto comprensibile la scelta della Weil di arruolarsi come miliziana nella Colonna Durruti. Non per niente il suo pensiero è di vigorosa critica verso tutte le espressioni di potere organizzato, che tendono inevitabilmente a non prendere in considerazione i bisogni del singolo e le richieste provenienti dal basso, ovvero dai lavoratori, che risultano quindi i maggiormente oppressi da tali sistemi. In quel periodo si manifestò quindi una forte volontà di lotta mentre nel contempo la Weil era conscia della miopia delle potenze mondiali che lasceranno scorrere gli avvenimenti, senza intervenire fino alla seconda guerra mondiale, con tutto il proprio tragico contenuto. La solitudine di una lucida consapevolezza e la sconfitta di Spagna la porteranno a sfumare sempre più il proprio impegno a fianco della classe operaia per dedicarsi maggiormente a studi filosofici ed esistenziali connessi anche alla storia delle religioni. Un altro intellettuale di spicco che combatté come miliziano nella Colonna Durruti fu [[Carl Einstein]].
Nella ''Colonna Durruti'', ricordiamo, combatterono con altri gli italiani [[Antoine Gimenez]]<ref>[http://www.plusloin.org/gimenez/article.php3?id_article=228 Antoine Gimenez & Les Giménologues, Les Fils de la nuit. Souvenirs de la guerre d’Espagne, Editions Les Giménologues et L’Insomniaque, Marseille-Montreuil, 2006]</ref> ed Agostino Sette, che sarà il primo caduto (31 luglio 1936) di nazionalità italiana nella guerra di Spagna<ref>Agostino Sette di Stefano ed Ermenegilda Veronese, muratore anarchico, era nato il [[5 dicembre]] [[1902]] a Montagnana (Pd). Da giovane aveva partecipato alla lotta contro le squadre fasciste, conoscendo il carcere e le persecuzioni. Emigrato in
Francia nel [[1924]], e poi, dal [[1934]] in [[Belgio]], venne espulso da quest'ultimo paese. Nel [[1935]] era a [[Marsiglia]], in contatto con ambienti anarchici, e nel marzo dell'anno successivo passò in Spagna stabilendosi a [[Barcellona]]. Nella città catalana era impegnato nel movimento sindacale.
Allo scoppio della sollevazione franchista fu tra i primi volontari ad arruolarsi nella Colonna Durruti. Cadde in combattimento il [[31 luglio]] [[1936]]. Fu il primo italiano che morì lottando per la Repubblica.
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Vi sono immagini storiche della Colonna Durruti, durante le soste e poi in marcia per arrivare a [[Saragozza]]. In quest'ultima azione la colonna Durruti si era divisa in due formazioni, la prima si diresse a [[Pina]], l'altra a [[Gelsa]]. Si vedono i miliziani anarchici che scavano le trincee e poi vi sono immagini in cui combattono con sigaretta o pipa fra i denti. Il metodo di combattere della Colonna Durruti è indicativo dei metodi di lotta delle colonne anarchiche e/o della [[CNT]]. Vittoria dopo vittoria nei paesi attraversati dalla Colonna Durruti i miliziani avevano compreso che era importante sconfiggere il golpe fascista ma che era fondamentale cambiare, per ciò che è possibile, l'impostazione sociale, per cui invitavano i contadini ad impossessarsi delle terre e a ridistribuirle in modo egualitario. Da parte loro i contadini fornirono appoggio di sussistenza e logistico ai combattenti della colonna. Tale tematica è illustrata nel film ''[[Terra e libertà (film)|Terra e libertà]]'' di [[Ken Loach]]. Non di rado i miliziani della colonna dovevano convincere i contadini a non unirsi a loro per combattere ma restare sulla terra distribuita in modo da lavorarla e procedere con l'opera di collettivizzazione del territorio agricolo, azione pertanto di carattere politico, non militare. Il problema più rilevante era la mancanza di armi, nonostante gli operai di [[Barcellona]] si fossero dati da fare per produrre con metodi artigianali munizioni ed armamenti. Si sopperiva, in parte, a tale carenza, con l'uso dell'esplosivo largamente impiegato dai minatori, soprattutto nelle [[Asturie]]. Ne [[La Ritirada]] le autorità francesi consce che molti militanti antifascisti rifugiatisi in Francia erano addestrati nell'utilizzo dell'esplosivo, provvidero a rinchiuderli in campi di massima sicurezza considerandoli pericolosi.
[[George Orwell]], miliziano di una Colonna del [[POUM]] sul fronte aragonese descrisse con cruda realtà il problema della cronica mancanza di approvvigionamento di armi, mentre [[Ken Loach]], nel suo film, ascrive questa mancanza di materiale bellico al contrasto fra formazioni libertarie e comuniste non filomoscovite con quelle staliniste all'interno del fronte antifascista.
Durante l'autunno del [[1936]] fu chiesto a [[Buenaventura Durruti]] di spostarsi dal fronte di [[Aragona]] per andare a combattere a [[Madrid]] dove i franchisti con l'appoggio dell'aviazione tedesca e italiana avevano sferrato un massiccio attacco per prendere la città. Nel contempo si passava alla militarizzazione delle Colonne, in senso centralizzato, con disciplina militare ordinaria. Tale processo di "normalizzazione" portò allo smembramento di una di quelle più note, la Colonna Italiana, in cui combatteva [[Carlo Rosselli]]. [[Buenaventura Durruti]] rifiutò la militarizzazione della Colonna e 15 giorni dopo morì a causa di una ferita alla schiena prodotta da una scheggia durante la difesa di Madrid. Secondo i suoi dettami la Colonna né si scompaginò né ridusse la portata del suo intervento politico-militare fino ad arrivare ad essere l'ultima formazione antifascista ad abbandonare la [[Catalogna]] all'inizio del [[1939]].
 
Il [[15 marzo]] [[1937]] nacque l'organismo [[Los Amigos de Durruti]]<ref>[http://www.fdca.it/storico/add/4.htm Los Amigos de Durruti]</ref>, i fondatori furono [[Jaime Balius]], [[Félix Martínez]] e [[Pablo Ruiz]]. L'organismo volle seguire la strada tracciata da Durruti contro la militarizzazione delle Colonne voluta dal governo repubblicano.
Il problema della militarizzazione delle Colonne fu spinoso, soprattutto per quelle anarchiche. Nel libro di [[Pietro Ramella]], ''[[Francesco Fausto Nitti]] l'uomo che beffò Hitler e Mussolini'', è ben descritta la situazione in cui si trovava e la fatica che doveva compiere [[Francesco Fausto Nitti]] per conquistare la fiducia di una colonna anarchica, prima chiamata battaglione della morte, per riorganizzarla militarmente. Dal libro traspare il rispetto che ha il "Maggiore Rosso", per le esigenze degli anarchici che non gradivano tale militarizzazione. Nitti non imponeva, ma spiegava, lasciando in parte le decisioni organizzative ai suoi uomini, riuscendo a creare in tal modo un rapporto di solidarietà e fiducia. In tale formazione venne introdotto solo un ordinamento militare minimo per rendere più efficace il combattimento senza stravolgerne la struttura libertaria del battaglione stesso; questa non era la norma, e spesso la mancanza di militarizzazione di altre colonne poteva creare gravi problemi fra gli antifascisti. L'esempio di Nitti non fu però seguito in altre Colonne, come è stato messo in evidenza da [[Ken Loach]] nel film ''[[Terra e libertà (film)|Terra e libertà]]''. Spesso la militarizzazione veniva a coincidere con un sostanziale smembramento delle formazioni.
 
== Los Amigos de Durruti ==
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== Bibliografia ==
*[[Hans Enzensberger]] ''breve estate dell'anarchia vita e morte di [[Buenaventura Durruti]]'[[Feltrinelli]]
*[[Abel Paz]] ''Durruti e la rivoluzione spagnola / Il rivoluzionario (19 luglio-20 novembre 1936)''[[BFS]], curato da: L. Di Lembo Traduttore: A. Chersi ISBN 8886389515 ISBN 9788886389518
*Di Colonel Durruti'' ammazza il bastardo'', tradotto da A. Bresolin, Spartaco, 2007 ISBN 8887583749
*[[Abel Paz]] ''Buenaventura Durruti: cronaca della vita'', Salamandra, 1980
*[[Gaston Leval]]<ref>Gaston Leval (nato a [[Robert Pillar]] 20 ottobre 1895 - deceduto 8 aprile 1978) fu un anarco-sidacalista combattente nella Rivoluzione Spagnola. Era figlio di un [[Comune di Parigi|comunardo]];aderì alla [[CNT]], esule in [[Argentina]] durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera|Primo de Rivera]], ritornò per combattere contro i fascisti accopandosi anche di collettivizzazione delle terre. [http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_Archives/bright/leval/leval.html fondo Leval]</ref>''Né [[Franco]] né [[Stalin]]: le collettività anarchiche spagnole nella lotta contro Franco e la reazione staliniana'' [[Istituto editoriale italiano]] 1952
*''Durruti 1896-1936'', Milano, [[Zero In Condotta]], 1996.
*Anonimo, ''La cuoca di Durruti'', Milano, [[Deriveapprodi]], 2002.
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*[[Carlos Semprun Maura]], ''Libertad! Rivoluzione e controrivoluzione in Catalogna'', Milano, [[Elèuthera]], 1996.
*[[Umberto Tommasini]], ''L'anarchico triestino'', Milano, Antistato, 1984.
*M. Amoros, ''La revolución traicionada - La verdadera historia de Balius y Los Amigos de Durruti'', [[Bilbao]] 2003.
*[[Camillo Berneri]], ''Guerra di classe in Spagna'', [[Pistoia]] 1971.
*G. Fontenis, ''El mensaje revolucionario de los Amigos de Durruti''
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*F. Mintz - M. Pecina,'' Los Amigos de Durruti, los trosquistas y los sucesos de mayo,'' [[Madrid]] 1978
*[[Pier Francesco Zarcone]] ''Comunisti anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola,'' [[Pescara]] 2005
*[[José Peirats]], ''La CNT nella rivoluzione spagnola'', 4 voll., Milano, [[Antistato]], 1977
*[[Carlos Semprun Maura]],'' Libertat! Rivoluzione e controrivoluzione in [[Catalogna]]'', Milano, [[Elèuthera]], 1996
* [[Mario Signorino]], ''Il massacro di Barcellona'', Milano, [[Fratelli Fabbri Editori|Fabbri]], 1973
*''Buenaventura Duruti i njegovi prijatelji''. S.l. : Torpedo, 1996.
Broch sc 11933
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===Bibliografia inerente comunisti filomoscoviti e frontisti===
 
* [[Cattel David]], ''I comunisti e la guerra civile spagnola''Milano, Ed. [[Feltrinelli]], 1962.
* [[Palmiro Togliatti]], ''Particolarità della rivoluzione spagnola'' - in [[Stato Operaio]] dell'ottobre 1936, Parigi 1936.
* [[Vittorio Vidali]], ''La caduta della repubblica''Milano, Ed. [[Vangelista]], 1979.
* Cattel David, ''La diplomazia sovietica e la guerra civile spagnola''Milano, Ed. [[Feltrinelli]], 1963.
=== Documenti di vario genere ===
* textes de [[Buenaventura Durruti]], [[Abel Paz]], [[Federico Garcia Lorca]] [et al.], prod. Jean Rochard. [S.l.] : Nato, 1996. 2 CD (75 min., 55 min.) + 2 livrets
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*[http://www.memoriedispagna.org/page.asp?ID=3169&Class_ID=10019 filmografia]
*[http://increvablesanarchistes.org/articles/1936_45/36cine_esp.htm filmografia anarchica]
*[http://increvablesanarchistes.org/articles/1936_45/36cineast_porcher.htm cineasti sul fronte di [[Aragona]]]
*[http://www.anarca-bolo.ch/cira/films/toutfilm.htm [[CIRA]]]