Lachete: differenze tra le versioni

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Il '''Lachete''', parte di una tetralogia con [[Carmide (dialogo)|Carmide]], [[Teagete|Teage]] e [[Liside (dialogo)|Liside]] è un dialogo di [[Platone]] che sfrutta l'arte [[Metodo socratico|maieutica]], in opposizione agli altri dialoghi peirastici.
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|didascalia = Ritratto di Platone
|autore = [[Platone]]
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|personaggi = [[Socrate]], [[Lachete]], Lisimaco, Melesia
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Il '''''Lachete''''', che fa parte didella unaquinta tetralogia con ''[[Carmide (dialogo)|Carmide]]'', ''[[Teagete|Teage]]'' e ''[[Liside (dialogo)|Liside]]'', è un [[Dialoghi|dialogo]] di [[Platone]] che sfrutta l'arte [[Metodo socratico|maieutica]], in opposizione agli altri dialoghi peirastici.
 
È un dialogo ''areteico'' (cioè incentrato sulla [[virtù]]), ''definitorio'' (che cerca di definire cosa sia, nella sua interezza o in parte) e ''aporetico'', cioè in cui non si arriva a nessuna conclusione definitiva. È inoltre un tipico dialogo ''apologetico'', in cui cioè Platone tende a rappresentare Socrate come pieno di virtù (qui lo si definisce coraggioso, per parola dello stesso Lachete) per combattere gli opuscoli che giravano dopo la sua morte. Da ciò nascerà una teoria per giustificare la sua aporeticità: esso sarebbe stato scritto (come gli altri dialoghi aporetici) solo per esaltare le virtù di Socrate.
 
== Trama ==
Ambientato tra il [[424 a.C.]] (data della [[battaglia di Delio]]) e il [[418 a.C.]] (data della [[battaglia di Mantinea (418 a.C.)|battaglia di Mantinea]], in cui morì [[Lachete di Melanopo|Lachete]]), il dialogo inizia con l'invito di Lachete e [[Nicia]], da parte di [[Lisimaco]] e [[Melesia]], ad osservare un'esibizione, cioè un combattimento in armi pesanti ben diverso dall'addestramento militare; preoccupati della sorte dei propri figli, Lisimaco e Melesia non vogliono ripetere gli errori che i loro padri fecero con loro, e dedicarsi totalmente alla loro cura; è il caso di insegnare questa disciplina ai giovani? Per Nicia sì: oltre a essere utile in guerra, darà loro interesse per la [[strategia]], la [[tattica]] e quant'altro vi è connesso; insomma, è [[propedeutica]]. Lachete, dal canto suo, poco addentrato nella filosofia (essendo un generale) ne guarda l'aspetto più materiale, quello bellico: nessun praticante di questa disciplina ha mai dimostrato nulla in lotta, anzi, ha mostrato ignoranza delle regole della stessa o mancanza di coraggio.
 
Per Lachete, se un vigliacco è reso più temerario dalla conoscenza di quest'arte, finirà in situazioni più grandi di lui, da cui ne uscirà con la vigliaccheria.
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