Tertium non datur: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Red83 (discussione | contributi)
Riga 8:
{{vedi anche|principio di bivalenza}}
L'espressione entra nella formulazione del principio logico del terzo escluso, che afferma che una proposizione P è o vera o falsa, non esiste una terza possibilità (''Tertium non datur''). Esso si trova già formulato nella ''Metafisica'' di [[Aristotele]]. </br>
Non è in altre parole possibile che due proposizioni contrarie siano entrambe non vere. Il principio del ''tertium non datur'' implica ed è più generale del [[principio di non-contraddizione]], per il quale se una proposizione è vera, non lo è il suo contrario, fatto che a priori non esclude che entrambe entrambe possano essere non vere.
 
La fondazione della [[matematica#Fondazioni e metodi|matematica]] - in particolare attraverso la scuola [[intuizionismo|intuizionista]] - non ne dà oggi per scontata l'autoevidenza. Anzi, esistono [[logica|logiche]] alternative che negano esplicitamente la sua validità, ad esempio la [[logica fuzzy]].