Ferdinando di Baviera: differenze tra le versioni

Data la sua posizione di fratello minore, venne ben presto avviato dai genitori alla carriera ecclesiastica, studiando presso la scuola dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]] di [[Ingolstadt]] già dal [[1587]]. Egli divenne presto canonico a [[Magonza]], [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Würzburg]], [[Treviri]], [[Salisburgo]] e a [[Passavia]]. Nel [[1595]] divenne Prevosto di [[Berchtesgaden]] e Coadiutore dello zio [[Ernesto di Baviera]]. Suo zio aveva infatti intenzione di rinunciare al proprio incarico lasciando a Ferdinando gran parte dei territori da lui governati. Alla morte di Ernesto, nel [[1612]], Ferdinando venne eletto arcivescovo di [[arcidiocesi di Colonia|Colonia]] e vescovo di [[diocesi di Liegi|Liegi]], [[diocesi di Hildesheim|Hildesheim]], [[diocesi di Münster|Münster]] e, dal [[1618]], di [[arcidiocesi di Paderborn|Paderborn]]. Ferdinandoed anche [[Abbazia di Stablo|Principe-Abate di Stablo]] e di [[Abbazia di Malmedy|Malmedy]] ma non ricevette mai gli ordini sacri né l'ordinazionela aconsacrazione vescovoepiscopale durante il corso della sua vita. Ferdinando fu il responsabile di numerose esecuzioni nella sua diocesi dovute al fanatismo della caccia alle streghe.

Ferdinando lavorò sodo per garantire nelle proprie diocesi la presenza del cattolicesimo attraverso l'attuazione di riforme e adozionil'applicazione deglidelle obiettividisposizioni del [[Concilio di Trento]] e incrementando il ruolo dei [[Wittelsbach]] in [[Germania]]. Nel [[1612]] egli propose il fratello, il duca Massimiliano I di Baviera, per la corona del [[Sacro Romano Impero]], ma fu Massimiliano stesso a rifiutare questa nomina.

Nel [[1618]] scoppiò la [[Guerra dei Trent'anni]]. Ferdinando ebbe un iniziale successo nel supportaresostenere i principi cattolici, mantenendo le proprie diocesi lontane dalla guerra, ma le sue terre vennero devastate poco dopo dagli [[Svezia|svedesi]]. Al termine della guerra gli eserciti svedese, francese, spagnolo e imperiale si trovarono a scontrarsi nel bel mezzo dei suoi territori, che vennero devastati. Nel [[1642]] egli nominò il nipote, [[Massimiliano Enrico di Baviera|Massimiliano Enrico]], suo [[vescovo coadiutore|coadiutore]] e si ritirò dalla maggior parte degli affari temporali della diocesi.