Trattato di Fontainebleau (1814): differenze tra le versioni

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Egli incaricò per la trattativa i [[maresciallo dell'Impero|marescialli di Francia]] [[Michel Ney]] ed [[Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald]] ed il generale [[Armand Augustin Louis de Caulaincourt| Caulaincourt]], inviati a [[Parigi]] con la disposizione di trattare la sua abdicazione in favore del giovane figlio [[Napoleone II di Francia|Napoleone Giuseppe Francesco Carlo]], re di Roma, che Napoleone aveva avuto dalla seconda moglie, [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luisa]],<ref>[[David G. Chandler]], ''Le campagne di Napoleone'', vol. II, p. 1189</ref> al momento ancora Imperatrice di Francia, con questo messaggio affidato ai suoi ministri plenipotenziari:
{{Quote|Poiché le potenze alleate hanno proclamato che l'imperatore Napoleone è l'unico ostacolo al ristabilimento della pace in Europa, l'imperatore Napoleone , fedele al suo giuramento, dichiara di essere pronto a lasciare il trono, ad allontanarsi dalla Francia, ed anche a dare la sua vita per il benessere del suo paese che è inseparabile dai diritti di suo figlio, da quelli di reggenza dell'imperatrice e dal mantenimento delle leggi dell'impero. Dettato dal nostro palazzo di Fontainebleau, il 4 aprile 1814. Napoleone|''La correspondence de Napoléon Ier'', vol 27esimo, n. 21555, p. 358<ref>Citato in: David G. Chandler, ''Le campagne di Napoleone'', vol. II, p. 1189</ref>}} ma gli

Gli alleati furono tuttavia irremovibili: l'abdicazione doveva essere incondizionata. Così, dopo trattative durate ancora un paio di giorni, si giunse ad una conclusione: in cambio della sua abdicazione, Napoleone saràsarebbe diventato sovrano dell'[[isola d'Elba]], trasformata in Principato, con una rendita annua, versatagli dal nuovo governo francese, di due milioni di lire francesi (delle quali un milione reversibile alla consorte Maria Luisa) mentre la consorte Maria Luisa diverràsarebbe diventata [[ducato di Parma|duchessa di Parma]] con diritto di successione per il figlio.<ref>Max Gallo, ''Napoléon'', vol. II, p. 852</ref>. Il testo concordato venne sottoposto a Napoleone a Fontainebleau, che lo firmò il 6 aprile con quest'altre parole:
 
{{Quote|Poiché le potenze alleate hanno proclamato che l'imperatore Napoleone è l'unico ostacolo al ristabilimento della pace in Europa, l'imperatore Napoleone , fedele al suo giuramento, dichiara di rinunciare al trono di Francia e d'Italia per sé e per i suoi eredi, e che non c’è alcun sacrificio personale, neppure della vita stessa, che egli non farebbe volentieri nell'interesse della Francia.|''La correspondence de Napoléon Ier'', vol 27esimo, n. 21558, p. 361<ref>Citato in: David G. Chandler, ''Le campagne di Napoleone'', vol. II, p. 1190</ref>}}