Al di là del principio di piacere: differenze tra le versioni

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== La coazione a ripetere ==
 
Nel testo del '20 Freud sostiene che «nella vita psichica esiste davvero una coazione a ripetere la quale si afferma anche a prescindere dal [[principio di piacere]].»<ref>Sigmund Freud, op. cit., p. 209.</ref><ref>Jean Laplanche, Jean Bertrand Pontalis, op. cit., voce ''Coazione a ripetere''. {{en}} Op. cit., [http://books.google.it/books?id=DCpokE8C2WgC&pg=PA78&dq=%22Compulsion+to+Repeat%22+%22coazione+a+ripetere%22#v=onepage&q=%22Compulsion%20to%20Repeat%22%20%22coazione%20a%20ripetere%22&f=false disponibile online, pp. 78-80].</ref> Sulla falsariga del motto ''[[errare humanum est, perseverare autem diabolicum]]'', essa viene definita per quattro volte «demoniaca»;<ref>Sigmund Freud, op. cit., pp. 207, 221-2. Cf. anche ''[[Il perturbante]]'' (1919), ''OSF vol. 9'', p. 99.</ref> è riscontrabile nella [[nevrosi da guerra|nevrosi traumatica]] dei reduci della [[prima guerra mondiale]] oppure di chi tende a rivivere o reinterpretare gli eventi più violenti.
 
Freud rileva questa coazione anche nelle circostanze più ordinarie e naturali, persino nel [[gioco]] dei bambini come quello con il rocchetto usato dal suo piccolo nipote di diciotto mesi. Il bimbo, lanciando il rocchetto lontano da sé, simboleggia la perdita della madre e, ritraendo il rocchetto a sé, rappresenta il ritorno della madre. Imparerebbe così a padroneggiare l'assenza materna attraverso un duplice movimento, che è sempre seguito dalla vocalizzazione di un "oooo..." (ted. ''fort'', «via!»), quando il rocchetto è lontano, e da un "aaaaaaa..." (ted. ''da'', «Eccolo!»), quando il rocchetto è di nuovo vicino.<ref>Cf. Sigmund Freud, ''Al di là del principio di piacere'', op. cit., pp. 200-1.</ref>