Arte drammatica: differenze tra le versioni

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==Origini==
{{C|Da contestualizzare: quello dell'antica Grecia non è il ''primo caso'' documentato in assoluto, anche se è la prima volta che la recitazione appare come forma d'arte. Ci sono però labili indizi di forme di recitazione precedenti: 13 secoli prima (Stele di Ikhernofret, 1820 a.C.), un tesoriere del faraone racconta di avere impersonato il figlio di [[Osiride]] in una rappresentazione. Anche le notizie qui riportate sull'antica Grecia sono peraltro da controllare in quanto tutt'altro che sicure.|teatro|febbraio 2012}}
Il primo caso documentato di recitazione da parte di un attore risale al [[530 a.C.]], probabilmente il [[23 novembre]], sebbene le modifiche nel calendario negli anni rendono difficile determinare la data esatta) quando l'attore [[Grecia|greco]] [[Tespi]] salì sul palco al Teatro di [[Atene]] in occasione delle feste di [[Dioniso]] e divenne il primo a parlare come personaggio in una rappresentazione. Gli espedienti della narrazione furono immediatamente rivoluzionati. Prima della invenzione di Tespi, le storie venivano tramandate con [[poema|poemi]], [[musica]] e [[danza]] ma con narrazione in terza persona: nessuno aveva assunto la parte del personaggio della storia. In omaggio a Tespi, gli attori furono chiamati ''Tespiani''. Un [[mito]] del teatro tramanda sino ad oggi che Tespi esista come spirito malevolo e i disastri nel teatro talvolta sono ritenuti conseguenza del suo intervento spiritico.