Clergyman: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Haastattelu.jpg|thumb|Un clergyman.]]
{{F|religione|aprile 2009}}
Il '''clergyman''' è un abito religioso composto da pantaloni, camicia e giacca di colore nero o grigio, raramente marrone, caratterizzato da una camicia con colletto bianco.
Ci sono fondamentalmente due modelli di colletto. Il primo "alla romana" spunta per mezzo centimetro circa dal colletto nero e deriva dall'[[abito talare]] nel quale una fascia plastica bianca e alta circa 3-4 centimetri viene inserita tra collo e abito, indicando il candore e la purezza.
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I Pontefici da Paolo VI in poi hanno sempre ribadito l'uso dell'abito ecclesiastico quale convenienza dell'identità cattolica.
 
Così si esprimeva [[Giovanni Paolo II]]:<ref>{{cita web|lingua=it|url=http://www.haerentanimo.org/modules.php?name=News&file=article&sid=57|titolo=La coraggiosa testimonianza dell'abito}}</ref>
 
Così si esprimeva [[Giovanni Paolo II]]:
 
{{quote|La cura dell'amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso derivanti, quello relativo alla disciplina dell'abito ecclesiastico.
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Più volte negli incontri con i sacerdoti ho espresso il mio pensiero al riguardo, rilevando il valore ed il significato di tale segno distintivo, non solo perché esso contribuisce al decoro del sacerdote nel suo comportamento esterno o nell'esercizio del suo ministero, ma soprattutto perché evidenzia in seno alla Comunità ecclesiastica la pubblica testimonianza che ogni sacerdote è tenuto a dare della propria identità e speciale appartenenza a Dio. E poiché questo segno esprime concretamente il nostro "non essere del mondo" (cf. Gv 17,14), nella preghiera composta per il Giovedì Santo di quest'anno, alludendo all'abito ecclesiastico, mi rivolgevo al Signore con questa invocazione: "Fa' che non rattristiamo il tuo Spirito... con ciò che si manifesta come una volontà di nascondere il proprio sacerdozio davanti agli uomini e di evitarne ogni segno esterno|[[Giovanni Paolo II]], Precatio feria V in cena Domini anno MCMLXXXII recurrente, universis Ecclesiae sacerdotibus destinata, 4, die 25 mar. 1982: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, V, 1 [1982] 1064}}
 
== Note ==
 
<references/>
 
 
 
{{portale|cattolicesimo|religioni}}