L'Humanité: differenze tra le versioni

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Dopo il 1945, ''L'Humanité'' ricuce con la situazione del primo dopoguerra. Organo centrale del Partito Comunista, la sua linea editoriale segue quella del partito e unisce informazione e campagne di mobilitazione.
 
Nel contesto della [[guerra fredda]] il giornale è filosovietico. Quando [[l'[[Armata Rossa]] invade l'Ungheria]] e pone fine alla [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivoluzione ungherese]] titola: « Budapest ritrova il sorriso »<ref>Secondo [http://blogs.rtl.fr/aphatie/index.php/post/2007/09/27/Rangoon-Sotchi-Budapest-27/09 articolo del 27 septembre 2007], blog di [[Jean-Michel Aphatie]]</ref>.
Il [[7 novembre]] [[1956]], mentre la situazione internazionale è estremamente tesa (rapporto Chruschev al [[XX congresso del PCUS]] e avvio della destalinizzazione, intervento sovietico in [[Ungheria]], [[crisi di Suez]] e [[guerra d'Algeria]]) la sede de ''L'Humanité'' (e del Comitato Centrale del PCF) è attaccata da manifestanti anticomunisti<ref>Jean-Pierre Arthur Bernard, ''Parigi rossa, 1944–1964. I comunisti francesi nella capitale'', edizioni Champ Vallon, 1991, 263 pagine. L'autore evoca a pagina 27, « bande armate » che hanno sfondato le porte della sede del Partito Comunista con arieti e nota che secondo « i corrispondenti di guerra comunisti sul fronte parigino », tra gli assedianti si trovavano dei « berretti rossi », « militanti identificati di estrema destra » e « figli di papà » che agivano con « la neutralità benevolente delle forze dell'ordine ».</ref><ref name="Vingtième Siècle">Jean-Pierre Arthur Bernard, « Novembre 1956 a Parigi », ''Ventesimo Secolo. Rivista storica'', numero 30, aprile-giugno 1991, pp.68–81.</ref><ref>Jean-Paul Piérot, « [http://www.humanite.fr/1996-10-28_Articles_-PCF-un-tragique-soutien-a-l-URSS PCF : un tragique soutien à l’URSS] », ''L'Humanité'', 28 ottobre 1996. Per lui, l'emozione attorno l'affare ungherese unì « la destra fino ai [[Partito socialista (Francia)|socialisti]] » contro il Partito Comunista, e nota, nella folla dei manifestanti, « la partecipazione di infiltrati e di attivisti di estrema destra ».</ref><ref>''Il fascismo non passerà'', film di propaganda comunista del 1957, fornisce la visione di parte comunista sugli eventi. Si veda [http://www.cinearchives.org/Catalogue_general-62-217-0-7.html? Ciné Archives], il patrimonio audiovisivo del PCF</ref><ref>Dal canto suo, ''Le Monde'' dell'epoca evoca l'espressione spontanea della « popolazione parigina », e la definisce una « manifestazione legittima » che degenera « in incidenti estremamente violenti », cf. ''Le Monde'', 9 novembre 2006, « Cinquant'anni fa in ''Le Monde''. Violenze anticomuniste a Parigi »</ref><ref>[http://www.ina.fr/archivespourtous/index.php?vue=notice&from=fulltext&full=+novembre+1956&cs_page=1&cs_order=0&num_notice=10&total_notices=11 telegiornale del 14 novembre 1956]</ref> che tentano di incendiarla. Di fronte all'inerzia compiacente della polizia schierata in forze, la sede è difesa dal personale del giornale e dai militanti del Partito Comunista<ref>Jean-Pierre Arthur Bernard, ''Parigi rossa, 1944–1964. I comunisti francesi nella capitale'', edizioni Champ Vallon, 1991, p. 31 « Gli assediati poterono barricarsi, spegnere le fiamme con idranti, bombardare gli assedianti, scappare attraverso i tetti e attendere l'aiuto dalle banlieues operaie. » Tra i proiettili lanciati sui manifestanti « piombi di tipografia », « mobili », « utensili » e perfino « statue »</ref>. Gli attacchi provocarono tre morti. Nel rendiconto, ''L'Humanité'' fa un parallelo tra l'attacco contro i suoi locali e quelli che definisce i crimini dei contro-rivoluzionari ungheresi<ref name="Vingtième Siècle">Jean-Pierre A. Bernard, « Novembre 1956 a Parigi », ''Ventesimo secolo. Rivista storica'', numero 30, aprile-giugno 1991, p.68-81.</ref>. Dal canto suo, il sindacato dei giornalisti proclama uno sciopero: nessun giornale uscì l'[[8 novembre]]<ref>Jean-Pierre Arthur Bernard, ''Parigi rossa, 1944-1964. I comunisti francesi nella capitale'', edizioni Champ Vallon, 1991, p. 32.</ref>.