Assedio di Atene (87 a.C.): differenze tra le versioni

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Un'altra piccola parte del muro fu, in seguito, buttata già proprio dove si trovava Silla. Avendo ormai compromesso una parte delle mura, tanto che era sostenuta solo da travi in legno, i Romani andarono sotto a mettere lÍ vicino, una grande quantità di zolfo e canapa, per poi dargli fuoco. Le pareti cominciarono a cadere un po' ovunque lungo quel tratto, trascinando con loro anche i difensori delle mura. Questa grande e inaspettata distruzione demoralizzò enormemente le truppe greco-pontiche a guardia delle mura, che pensavano sarebbe potuto accadere anche lungo altri tratti di mura, a breve. La paura e la perdita di fiducia ridussero così la loro resistenza all'assalto romano.<ref name="AppianoMitridatiche36">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 36.</ref>
 
{{Quote|Contro le forze così demoralizzate, Silla mantenne un assedio incessante, cambiando continuamente la parte che assaltava del proprio esercito, inviando soldati freschi con scale a pioli, una coorte dopo l'altra, con grida e incitamenti, spingendoli in avanti con le minacce e l'incoraggiamento al tempo stesso, dicendo loro che la vittoria sarebbe presto arrivata. Archelao, d'altra parte, portò nuove milizie dove aveva potuto constatare che ve ne erano di demoralizzate. Anche Anch'egli fu costretto a modificare i propri piani continuamente, incitando le proprie truppe e spingendole in avanti, dicendo loro che la loro salvezza sarebbe presto arrivata.|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 37.}}
 
La lotta continuò in una costante carneficina da entrambe le parti, fino a quando Silla, avendo notato che le truppe greco-pontiche si stavano ritirando, condusse l'[[esercito romano|armata romana]] all'attacco, sospinse il nemico all'interno del [[Pireo]] verso la fine della giornata di combattimento. Archelao, quella notte stessa, riuscì a riparare il danno della parete crollata, modificando le fortificazioni in modo da costruirle a forma di "[[mezzaluna]]". Il giorno seguente Silla tentò un nuovo attaccò al tratto di mura ormai danneggiato, con l'intero esercito, ritenendo di poterlo assaltare facilmente, ma poiché si trovò incuneato in uno spazio troppo stretto per combattere, bombardato da ogni parta da dardi e frecce dall'alto, sia lungo il fronte d'attacco sia sui lati, per la particolare forma delle fortificazioni a forma di "mezzaluna", preferì ritirarsi. Decise quindi di modificare i suoi piani d'assedio, evitando nuovi assalti, al contrario, usando una tattica "attendistica", che prevedeva di costruire una serie di fortificazioni intorno al [[Pireo|porto di Atene]] in modo da ottenere un vero e proprio blocco per ridurla definitivamente in carestia.<ref name="AppianoMitridatiche37">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 37.</ref>