Scuola di Kiel: differenze tra le versioni

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Tra gli esponenti più importanti figuravano:
* [[George Dahm]], autore dell'opera ''Der Methodenstreit in der heutigen Strafrechtwissenschaft'', in ZStW, 1938;
* [[Friedrich Schaffstein]], autore dell'opera ''Der Streit um das Techtsgutsverletzungsdogma,'' in DStR, 1937.
 
Nelle loro opere i [[giuristi nazionalsocialisti]] miravano a superare i tradizionali dogmi del [[bene giuridico]] ispirati ad una concezione individualistico liberale della [[società]]. Legittimarono la lesione del [[bene giuridico]] perché è un limite al potere legislativo. In particolare misero in crisi la tradizionale teoria del bene giuridico che vede nella tutela dei beni giuridici lo scopo del diritto penale. Secondo questi autori, che riflettono una visione nuova della società e del rapporto tra [[Stato]] e [[Cittadinanza (diritto)|cittadino]], al centro del [[reato]] non vi è una [[offesa]] ad un bene giuridico, ma la violazione del dovere di fedeltà al [[Führer]].
 
Il legislatore ha quindi mano libera. Qualunque cosa decida di punire può farlo. La norma deve essere rispettata qualunque sia il suo contenuto. Per determinare il reo basta dimostrare che il suo comportamento tende al tradimento. I sostenitori di questa scuola prevedevano uguali pene sia per il reato che per la ''volontà di delinquere'' (detta pena della volontà).
 
[[Categoria:{{Portale|diritto penale]]|nazismo}}
 
{{Portale|diritto}}
[[Categoria:Diritto penale]]
[[Categoria:Nazismo]]
 
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