Adelaide Ristori: differenze tra le versioni

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Nel [[1847]] sposò il marchese Giuliano Capranica del Grillo, dal quale ebbe 4 figli; il matrimonio suscitò scandalo, poiché a quei tempi gli attori e le attrici erano considerati esseri umani al margine della società. Divenuta molto benestante, una rarità per le compagnie teatrali dell'epoca abituate a guadagnarsi con fatica il pane quotidiano, possedeva un lussuoso vagone ferroviario personale con cui si spostava tra Parigi, Londra e gli Stati Uniti. Nel [[1885]] si ritirò dal [[teatro]] e in seguito, rimasta vedova nel [[1892]], passò il resto della vita occupandosi di assistenza ai bisognosi. Scrisse ''Ricordi e Studi artistici''.
 
Alla sua memoria sono stati intitolati il teatro di [[Cividale del Friuli]] ed una tranquilla ed elegante via di Roma, nel quartiere dei [[Parioli]], nelle vicinanze dell'ultima abitazione in cui visse prima di morire. Anche la città di Bologna le ha intitolato una via,nel quartiere San Donato. Il 7 febbraio 1856 la conclusa ristrutturazione del teatro Valle a Verona viene inaugurata con "Maria Stuarda" di Schiller, protagonista la celebre attrice, che ottiene un tale successo da essere ricordata con l’intitolazione dell'edificio. Caduto in abbandono dalla seconda metà del Novecento, è stato nuovamente restaurato e riaperto, con prima serata il 14 gennaio 2012.
 
==Costume==
 
La progettazione dei suoi abiti era affidata a pittori mentre il confezionamento a sartorie.
Abbiamo molte fonti per quanto riguardoriguarda il costume dell'attrice, conserviamo tutt'ora molte lettere scrittascritte da lei a colleghi e sartorie. Molte di queste, come molti dei vestiti, sono conservati nel Museo dell'attore di Genova.
Porterà un cambiamento la Ristori riguardante il costume. Sarà infatti ella stessa a dedicarsi alla scelta di questi per gli interpreti della rappresentazione. Curerà lei i dettagli e sosterrà lei le spese al posto dell'attore. Tipico dell'epoca era infatti commissionare all'attore il compito di comprarsi e curarsi il vestito, troppe volte questo pesava molto economicamente nelle tasche degli interpreti.
La Ristori utilizzerà il costume come suo personale biglietto da visita. Consulterà vari musei, documentazioni, chiederà la collaborazione dei più famosi pittori.
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Debutterà in prima assoluta a New York il 2 Ottobre 1867. Il pubblico a cui era destinato lo spettacolo non comprendeva il testo perché appunto in italiano o in francese, così si decise di basare lo spettacolo su un'esteticità visiva, più precisamente sui costumi. Ad ogni atto gli attori cambiavano i costumi.
Le scene per lo spettacolo erano commissionate al più importante laboratorio dei teatri lirici, ovvero il teatro San Carlo di Napoli.
Il rumore per i costumi della Maria Antonietta fu tale che l'imperatrice Eugenia ottenne di vederli prima che fossero chiusi nelle ceste ( contenitori del corredo) )questo fu sfruttato in senso promozionale.
Gli abiti di questa rappresentazione avevano più uno stile ottocentesco che rococò.
==Note==
<references />