La bestia umana: differenze tra le versioni

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'''''La bestia umana''''' (titolo originale ''La Bête humaine'') è un romanzo di [[Émile Zola]] pubblicato nel [[1890]], diciassettesimo del ciclo de ''[[I Rougon-Macquart]]''.
 
Ennesimo capitolo del ciclo dei "Rougon-Macquart" che descrive eventi, ideali, sentimenti, speranze, illusioni, vizi e virtù della Francia nella seconda metà dell'[[Ottocento]] oppure come scrisse lo stesso Zola nella prefazione al primo volume ''[[La fortuna dei Rougon|La fortune des Rougon]]'', un'epoca eccezionale di follia e di vergogna, quella particolare del secondo impero di Napoleone Bonaparte III.
 
Ambientato tra [[Parigi]] e [[Le Havre]], sie trattaun diromanzo untipico precursoredel [[romanzoNaturalismo]] neroe del [[XIX secolo]], dial unaatmosfera sortaparticolarmente dipessimista ''thriller''e delnera. [[XIXEmile secoloZola]] e uno degli scrittori, come [[Maupassant]], più coinvolti nel movimento naturalista, che si oppone al romantismo e vuole descrivere la verita com'é anche se triste o squallida. Descritte sul suggestivo sfondo del mondo stregato della [[ferrovia]] vengono esposte tematiche come quella dell'[[alcolismo]] e quella della follia omicida.
 
Era anche inizialmente disegnato comé il romanzo che doveva descrivere i legami incestuosi tra il potere e i giudici, particolarmente quelli obedienti che preferiscono lasciare la verità nascosta, se possibilmente pericolosa per l'ordine. Finalmente, il romanzo mescolera l'universo dei giudici e delle ferrovie, come [[Germinal]] sara il simbolo della mine o [[Nana]], dello spettacolo et delle prostitute.
La ferrovia, la [[locomotiva]], sono viste nel ruolo di macchinari di genere femminile e questa associazione ricorda le [[Chimera (mitologia)|chimere]] della [[mitologia classica]], per la voracità con la quale macinano metri su metri e per il calore esplosivo che emanano dal basso ventre.
 
La ferrovia, la [[locomotiva]], sono viste nel ruolo di macchinari di genere femminile e questa associazione ricorda le [[Chimera (mitologia)|chimere]] della [[mitologia classica]], per la voracità con la quale macinano metri su metri e per il calore esplosivo che emanano dal basso ventre. La ferrovia era anche un simbolo di progresso e modernismo.
 
Zola, durante la compilazione dell'opera, effettuò la tratta da [[Parigi]] a [[Mantes-la-Jolie]] sulla bruciante e scomoda locomotiva, assieme al [[macchinista]] e al [[fuochista]]. Ma l'autore era già legato ai treni, dato che il padre [[ingegnere]] aveva realizzato una delle prime [[linea ferroviaria|linee ferroviarie]] e la passione per i treni divenne costante nella vita dell'autore, che dalla sua terrazza, si divertì a fotografare innumerevoli treni in transito nel vicino [[binario (ferrovia)|binario]]<ref name ="Best">[[Riccardo Reim]], "Prefazione a ''La bestia umana'', [[Newton Compton]], 1995, pp. 7-10.</ref>.
 
È un'opera inquietante, terribilmente [[pagana]], un'[[epica]] perfettamente riuscita, come affermò [[Gilles Deleuze]] in una sua critica letteraria, nella quale il protagonista, il treno, trascende anche il ruolo di testimone e di censore, per assurgere a quello di agente, e come tale regge il carico di simbolo nella storia<ref>Henri Guillemin, "Présentation des ''Rougon-Macquart'', Paris, [[Gallimard]], 1964.</ref>.
 
È anche un'opera dove ci sono più omicidi, morti, suicidi, catastrophe ferroviare, ma che allo stesso tempo descrive in dettaglio la vita quotidiana di diversi impiegati di tutti livelli delle ferrovie.
 
== Edizioni italiane ==