Direzione distrettuale antimafia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ale santos (discussione | contributi)
ortografico-ci
Riga 11:
 
==Compiti==
L'articolo 51, comma 3-bis, del [[Codice di procedura penale italiano|codice di procedura penale]] riserva alla procura della Repubblica presso il tribunale ordinario del capoluogo del distretto la competenza per una serie di reati correlati alla criminalità organizzata di stampo mafioso. A questo scopo il [[procuratore della Repubblica]] (cd. ''procuratore distrettuale'') costituisce, nell'ambito del suo ufficio, una direzione distrettuale antimafia (DDA), dove sono attribuite funzioni di PM in primo grado (indagini preliminari e esercizio azione penale) in relazione ai delitti, consumati o tentati, inerenti iai reati suddetti, e cioè di associazione di tipo mafioso, sequestro di persona a scopo di estorsione commessi avvalendosi delle condizioni o per agevolare l'attività dell'associazione mafiosa, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti o finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, alla tratta delle persone,all'acquisto o all'alienazione di schiavi, delitti con finalità di terrorismo.
 
Alla direzione distrettuale antimafia è preposto il ''procuratore distrettuale'' o un magistrato da lui delegato, designato nel qual caso come procuratore aggiunto. Salvo che nell'ipotesi di prima costituzione, il procuratore distrettuale, sentito il [[procuratore nazionale antimafia]], designa i magistrati che devono far parte (per un minimo di due e un massimo di otto anni) della direzione distrettuale antimafia, esclusi, comunque, gli [[Uditore giudiziario|uditori giudiziari]].