Palazzo del Senato (Milano): differenze tra le versioni

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[[Immagine:3436 - Milano - Ex palazzo del Senato - Foto Giovanni Dall'Orto - 23-June-2007.jpg|250 px|thumb|destra|Facciata del palazzo del Senato]]'''Palazzo del Senato''' è un palazzo storico di [[Milano]], che si trova in via Senato n. 10, attualmente sede dell'[[Archivio di Stato]].
==Storia e architettura==
L'origine del palazzo risale al [[1608]], quando il cardinale di Milano, [[Federico Borromeo]], volle erigere la nuova sede del collegio elvetico<ref name=PalSen>{{cita libro|Attilia|Lanza|Milano e i suoi palazzi:porta vercellina, comasina e nuova|1993|libreria meravigli editrice|Vimercate|pagine=pp.178}}</ref>, che sarebbe sorto sulle rovine di un antico monastero di suore [[Umiliati|Umiliate]]<ref>{{cita web|url=http://www.inmilano.com/arte-cultura-milano/palazzo-del-senato-milano|titolo=Palazzo del Senato, Milano|accesso=19-9-2010}}</ref>. Il progetto fu originariamente assegnato a [[Fabio Mangone]], capomastro del [[Duomo di Milano]], per poi essere ripreso vent'anni dopo da [[Francesco Maria Richini]]<ref name=PalSen/>.
Nel [[1786]], per ordine di [[Giuseppe II d'Asburgo]], il collegio svizzero diviene sede del palazzo del Governo austriaco, per poi, all'invasione francese, diventare sede della ''Camera Bassa'' (simile<ref>Simile alla odierna camera dei Deputati)</ref> della neonata [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]]. Nel [[1805]], con la nascita del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], con capitale [[Milano]], l'ormai ex collegio svizzero viene adibito a palazzo del [[Senato]]<ref name=PalSen_2 >{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/senato.htm|titolo=Il Palazzo del Senato del Regno d'Italia|accesso=19-9-2010}}</ref>, per essere infine adibito nel [[1872]], con l'[[unità d'Italia]], al suo attuale compito<ref name=PalSen/>.
 
Il palazzo è costruito in stile [[barocco]]: di immediato impatto è la facciata centrata nella sua soluzione ellittica, dovuta a [[Francesco Maria Richini]], decorata con finestre dai timpani triangolari e curvi rispettivamente al primo e al secondo piano.
All'interno dell'edificio si trovano due grossi cortili, composti da un doppio ordine di [[logge]] [[architrave|architravate]]<ref name=PalSen/>, una soluzione quasi unica nel panorama dei palazzi milanesi dell'epoca per cui non mancarono apprezzamenti, infatti la ''Nuova Guida di Milano'' del [[1787]] definisce il palazzo come: “una delle più belle, e corrette Fabbriche, rispetto all’interno, che vanti l’Italia [...] abbiamo adunque il piacere non solo di assicurare il Forestiere del suo vero Autore, ma di lusingarci che passeggiando egli sotto i di lei portici potrà sembrargli d’essere in Atene ai felici tempi di Pericle, o in Roma a quelli d'Augusto"<ref name=PalSen_2/>.
 
Sul fianco del palazzo si trova una chiesetta sconsacrata, ricostruita da [[Leopold Pollack]].