Legge fisica: differenze tra le versioni

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La '''legge fisica''' (o '''legge della Natura''') è l'espressionela [[induzione|generalizzazione]], su base sperimentale, e la generalizzazioneformalizzazione, formulata in linguaggio matematico, di un certo fenomeno [[fisica|fisico]], espressione dunque di una regolarità riscontrata nei fenomeni naturali.
 
Un'assunzione fondamentale della [[ricerca scientifica]] è che i fenomeni naturali - pur nella apparente molteplicità delle loro forme - siano caratterizzati da poche leggi naturali ad essi preesistenti le quali tutte diano giustificazione del mondo fisico o [[Natura]] esistente nella sua apparente regolarità e sostanziale ordine. La ricerca di tali leggi è parte intrinseca del [[metodo scientifico]].
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In accordo con questa definizione, il lavoro degli scienziati moderni continua a seguire lo stesso spirito dei filosofi naturali [[presocratici]] (come [[Talete]]), alla ricerca dell'immutabile ''uno'' dietro l'apparente ''molteplice''.
 
Alcune leggi fisiche assumono importanza fondamentale all'interno delle rispettive [[teoria|teorie fisiche]] assurgendo così a [[principio]] cardine della teoria stessa (es. [[principi della dinamica]] e [[principio di conservazione|principi di conservazione]]). In ogni caso il termine "legge" in [[fisica]] fa riferimento ad una relazione di tipo matematico o [[modello matematico|modello]] che ha validità universale e invariante di scala, a meno della scoperta di leggi di natura più generale che le ricomprendono come caso particolare o approssimazione (es. [[fisica moderna]] nei confronti della [[fisica classica]]).
 
==Il dibattito [[epistemologia|epistemologico]]==