Aleksandăr Lûdskanov: differenze tra le versioni

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== La traduzione automatica ==
 
 
Per circa dodici anni Lûdskanov ha lavorato con un gruppo di matematici. Nell'arco di questo tempo il gruppo, il cui lavoro era inizialmente volto a ricercare i metodi basilari della [[traduzione automatica]], si occupò di un campo molto più ampio, quello della [[modellizzazione]] delle relazioni che intercorrono tra linguaggio e computer. Il libro da lui pubblicato in bulgaro nel 1967 con il titolo Preveždat ĉovekăt i mašinata [Traduzione umana e automatica] venne scritto con l'intento di fornire ai programmatori sufficiente materiale per realizzare la “macchina che traduce”.
Con l'avvento della sua morte, il libro finì nel dimenticatoio. Venne ripubblicato solo in Bulgaria, dove la memoria dell'autore fu tenuta in vita dai suoi studenti e dall'assistente Elena Paskaleva, e a [[Lipsia]] dove il suo libro divenne materia di studio. Vi sono varie ragioni per cui il libro ebbe questa sorte. Nel 1969 uscì una versione francese a cura del Centre Linguistique quantitative de la Faculté des sciences de l'Université de Paris scritta dallo stesso Lûdskanov dal titolo Traduction humaine et traduction mécanique, la cui tiratura però era limitatissima. Nel 1972 invece uscì a cura di Jäger von Gert e Walter Hilmar la traduzione tedesca Mensch und Maschine als Übersetzer. Sfortunatamente il libro venne pubblicato nella [[Germania Est]], quando l'[[Europa]] era ancora divisa. Per di più non ne esiste una traduzione inglese, se non per un'elaborazione di un discorso tenuto da Lûdskanov in francese, trascritta in inglese da Brian Harris e uscita su Language Sciences nel 1975 con il titolo «A semiotic approach to the theory of translation». La mancanza di una traduzione inglese, fa sì che le teorie di Lûdskanov siano accessibili solo a una limitata cerchia di persone.
Per quanto riguarda la situazione odierna, bisogna far notare che rispetto al tempo della stesura del testo, la tecnologia è avanzata moltissimo e quindi molte delle teorie sviluppate nel libro sono diventate obsolete.
Recentemente è uscita una versione italiana del testo di Lûdskanov dal titolo Un approccio semiotico alla traduzione. L'edizione, edita dalla casa editrice [[Hoepli (casa editrice)|Ulrico Hoepli]] di Milano nel 2008, è a cura di [[Bruno Osimo]] ed è stata tradotta da un gruppo di studenti della [[Fondazione Milano Lingue]].
La versione italiana non è una traduzione integrale del lavoro di Lûdskanov del 1967. Le parti strettamente legate alla cibernetica e alle trattazioni tecniche sono state rimosse, come anche due capitoli sulla traduzione automatica in quanto le tecnologie di oggi sono nettamente avanzate rispetto a quelle di riferimento usate da Lûdskanov. Il libro presentato al pubblico italiano è quindi ridotto di circa due quinti rispetto all'originale.
 
 
 
== Bibliografia ==
 
*{{Bibliografia|Hoepli 2008 |Lûdskanov, A., ''Un approccio semiotico alla traduzione. Dalla prospettiva informatica alla scienza traduttiva'', a cura di [[Bruno Osimo]], [[Hoepli (casa editrice)|Hoepli]] 2008, Milano.}}
*{{Bibliografia|John Benjamins 2000|Paskaleva, E., ''Alexander Ljudskanov, in Early Years in Machine Translation. Memoirs and bibliographies of pioneers'',a cura di W.J. Hutchins. 2000 John Benjamins, Amsterdam-Philadelphia.}}
 
{{Bibliografia|John Benjamins 2000|Paskaleva, E., ''Alexander Ljudskanov, in Early Years in Machine Translation. Memoirs and bibliographies of pioneers'',a cura di W.J. Hutchins. 2000 John Benjamins, Amsterdam-Philadelphia.}}