Anarchismo insurrezionale: differenze tra le versioni
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Talvolta le azioni insurrezionali sono svincolate da particolari richieste e non sono inserite nell'ambito di rivendicazioni sociali e\o politiche (quantomeno non è l'obiettivo principale).
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===Insurrezionalismo classico===
Le prime insurrezioni di rilievo con carattere libertario o antiautoritario si ebbero durante la [[rivoluzione francese]] ([[1789]]), nella [[luddismo|rivolta luddista]] ([[1811]]-[[1812|12]]), nell'insurrezione popolare del [[1830]] ([[27 luglio|27]]-[[28 luglio|28]]-[[29 luglio]]) contro Carlo X, nell'insurrezione operaia francese del [[1848]] (alla quale parteciparono gli anarchici Corderoy e [[Joseph Déjacque|Dejacque]]) e anche durante il Risorgimento italiano (spedizione di [[Carlo Pisacane|Pisacane]] a Sapri). Talvolta queste insurrezioni avevano carattere d'indipendenza nazionale, altre volte la spinta era prettamente di natura economico-sociale.
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Accanto a questi tentativi insurrezionali, preparati e messi in atto da organizzazioni più o meno strutturate sul territorio, se ne verificarono altri di [[anarco-individualismo|stampo prettamente individualistico]], atti a minare il potere istituzionale e\o a diffondere l'anarchia (propaganda col fatto): in [[Russia]] la Narodnja Volja ("Partito della Volontà del Popolo"), tra il [[1879]] e il [[1884]], organizzò una decina di attentati, uno dei quali, il [[1 marzo|1° marzo]] [[1881]], colpì a morte lo Zar Alessandro II; in [[Francia]] [[Kropotkin]] ed altri anarchici (Felix Tressaud, Emilio Gautier ecc.) annunciarono la diffusione del pensiero anarchico mediante «la rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite».
Tra il [[1892]] e il [[1894]], sempre in terra francese, si ebbe una serie di innumerevoli attentati [[individualismo|individualistici]] ([[Ravachol]], [[Auguste Vaillant]], [[Emile Henry]], [[Sante Caserio]] ecc.), che parevano caratterizzarsi come un'istintiva reazione al fallimento dell'[[anarchismo]] organizzato
Nel '900 le insurrezioni individualistiche sembrarono lasciar spazio a quelle maggiormente organizzate e "ambiziose": nel [[1911]] [[Ricardo Flores Magón|Ricardo]] e [[Enrique Flores Magon]], oltre ad altri esponenti dell'[[Industrial Workers of the World|IWW]], tentarono un'insurrezione nella [[Bassa California]]; dal [[1917]] truppe legate a [[Nestor Makhno]] insorsero in [[Ucraina]], realizzando una notevole esperienza libertaria, osteggiata tanto dai bolscevichi quanto dai controrivoluzionari “bianchi”; dal [[1936]] al [[1939]] gli anarchici spagnoli misero a frutto le brevi rivolte degli anni precedenti, con la realizzazione del più grande esperimento libertario della storia: la [[
=== Insurrezionalismo moderno ===
[[Immagine:Black_bloc.jpg|thumb|320px|right|[[Black bloc]] nell'aprile del 2003 a una manifestazione contro la guerra a Washington DC. I [[Black bloc]], comparsi improvvisamente a Seattle nel 1999, sono stati influenzati dalle teorie dell'informalità.]]
In tempi moderni l'[[anarchismo]] insurrezionale {{cn|si è rinnovato soprattutto grazie agli scritti del catanese [[Alfredo Maria Bonanno]]}} (ma anche di Wolfi Landstreicher, Costantino Cavalleri e altri), che trovarono terreno assai fertile soprattutto in [[Italia]] e [[Grecia]] prima e in [[Spagna]] in un secondo momento. Proprio nella penisola iberica, nel [[1996]] il gruppo "Rivolta" organizzò il convegno dell'Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista, cui parteciparono molti gruppi spagnoli, segnando però disapprovazione o scandalo in molte altre realtà della penisola iberica (la FIJL, che era stata invitata all'evento, si rifiutò di partecipare)
{{cn|L'"insurrezionalismo moderno" propone un'organizzazione di tipo informale fondata sui cosiddetti gruppi d'affinità: ogni [[individuo]] è considerato il fulcro della teoria e della pratica del gruppo e ognuno di essi sviluppa relazioni d'affinità, di fiducia e conoscenza con gli altri. Secondo i principi dell'informalità tali relazioni possono essere anche temporalmente limitate, il gruppo può quindi dissolversi alla stessa velocità con cui si è costituito.}}
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L'insurrezionalismo ha fatto scuola anche nel continente americano: negli [[USA]] le riviste «Disobbedienza ostinata» e «Uccidere il re Abacus» sono state il risultato della diffusione del pensiero insurrezionalista, che qui prese anche una “piega” ecologista (si veda [[Primitivismo|anarco-primitivismo]] o anarchismo verde); azioni insurrezionaliste si registrano anche in [[Messico]], [[Argentina]] e [[Cile]].
==L'insurrezionalismo in Italia
{{cn|L'insurrezionalismo in [[Italia]] si è distinto in conformità a tre grandi linee di tendenza}}:
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{{quote|Siamo rivoluzionari. Il mio scopo non è trovare lavoro alla gente, non me ne importa nulla. Io voglio lottare con chi cerca un lavoro perché lo voglio spingere a capire che è possibile, con certi mezzi, obbligare lo Stato a fare un passo indietro e continuare nell'attacco fino alla distruzione totale dello Stato (…) La nostra lotta armata si basa sui principi della semplicità, dell'azione diretta, della riproducibilità, della polverizzazione, della generalizzazione dell'attacco (...). In quanto anarchici, siamo per il massimo coinvolgimento possibile della gente nel processo di liberazione, che deve per forza essere fatto violento|[[Alfredo Maria Bonanno]]}}
Parte del [[Anarchismo|movimento anarchico]] non si riconosce in queste parole, tuttavia molte singole [[
== Note ==
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