Love Streams - Scia d'amore: differenze tra le versioni

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La rappresentazione ha esercitato un effetto terapeutico su Sarah. Ha telefonato a Ken di venire subito a prenderla. Si erano conosciuti in un bowling. L'aveva soccorsa a seguito di un ruzzolone sulla pista e con lui si era stabilita un'affettuosa intesa istintiva. Mentre Robert è in attesa, un perfetto sconosciuto suona alla porta ; seduto di fronte a lui, lo osserva silenzioso <ref>In sede critica si è fatto riferimento al Commendatore del [[Don Giovanni]] ; alla resa dei conti finale, dopo una vita dissoluta. Sergio Arecco, “John Cassavetes”, Il castoro cinema, Milano, 2009)</ref>. Poi, dalla finestra, sventolando il cappellaccio di paglia, utilizzato per sottrarre il suo zoo alla furia degli elementi, saluta l'ennesimo corteo di taxi che porta via Sarah.
 
==Lavorazione==
 
Nel [[1981]] [[John Cassavetes|Cassavetes]] si volge al [[teatro]], sua prima passione (ventenne, aveva seguito i corsi di [[recitazione]] e [[regia]] presso la [[American Academy of Dramatic Arts]]). Produce e dirige l'allestimento di tre lavori, in un piccolo teatro di [[Hollywood]] “da novanta posti, dalla pianta strana” <ref name= Bogdanovich>Peter Bogdanovich, “Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood”, Fandango libri srl, Roma, 2008;</ref> . Come ha sempre fatto, finanzia le operazioni cui è interessato, prestando il proprio volto per film diretti da altri, non sempre di eccelso livello.<ref name=Arecco> Sergio Arecco, “John Cassavetes”, Il castoro cinema, Milano 2009;</ref> : [[La tempesta]] , [[Di chi è la mia vita?]] e [[Incubus, il potere del male]], tutti del [[1982]]. Dopo [[Knives]], un dramma giudiziario interpretato da [[Peter Falk]], su un [[soggetto]] dello stesso regista, e [[The Third Day Comes]] che interpreta con la moglie [[Gena Rowlands|Gena]], Cassavetes mette dunque in scena [[Love Streams]], un testo di [[Ted Allan]], che per la circostanza, accetta di modificarlo in collaborazione col regista.<ref name=Bogdanovich></ref> Il lavoro, di “grande potenza drammatica...con lo stile di regia fortemente stilizzato, eppure realistico che John aveva scelto di usare su quel palcoscenico a forma di schermo panoramico”,<ref name=Bogdanovich></ref> interpretato ancora da Gena Rowlands, con un [[Jon Voight]] particolarmente ispirato, suscita l'interesse di [[Menahem Golan]], capo della [[Cannon]] che accarezza l'idea di produrne l'adattamento cinematografico. <ref name=Arecco></ref>
 
Anche nel film, il ruolo del protagonista maschile, avrebbe dovuto essere interpretato da Voight, ma le sue eccessive pretese in materia di direzione artistica portarono ad un insanabile dissidio con Cassavetes che, a pochi giorni dall'avvio delle riprese, si vide costretto ad assumere la parte. Ciò, benché proprio in quel periodo cominciassero a manifestarsi i sintomi della [[cirrosi epatica]] che, di lì a qualche anno, lo avrebbe ucciso. Il regista e critico cinematografico [[Peter Bogdanovich]], grande amico di Cassavetes, che lo aveva invitato sul [[set]] col pretesto di ottenerne qualche suggerimento, ma in realtà per aiutarlo a superare l'acuta depressione che lo aveva colto dall'assassinio, nel [[1980]], della fidanzata [[Dorothy Stratten]], descrive così l'aspetto del regista durante le riprese:”...mentre il resto del corpo si disseccava, il ventre gli sporgeva come quello di una donna all'ottavo mese.” <ref name=Bogdanovich></ref>
 
 
Con “autoironia” ed in coerenza con il “pauperismo produttivo”,<ref> Sergio Arecco, “John Cassavetes”; in “ Dizionario dei registi del cinema mondiale”, vol.I, Giulio Einaudi editore, Torino, 2005;</ref> che lo aveva sempre caratterizzato, Cassavetes volle ambientare il film, uno dei pochi girati a [[Los Angeles]], nella sua abitazione di [[Woodrow Wilson Drive]].
 
==Note==