Andrea Torrente: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nominato nel [[1931]] uditore giudiziario presso di Tribunale di [[Napoli]], stessa città in cui lavora come uditore vicepretore nella Pretura unificata. In seguito, presta servizio, in funzione di giudice, nei tribunali di [[Teramo]], [[Lecce]], [[Benevento]] e [[Roma]]. Nel [[1941]] viene destinato al [[Ministero della Giustizia]] con funzioni amministrative, in particolare come addetto all'ufficio delle professioni legali.
 
A partire dal 1943, dopo aver superato il concorso per la promozione in [[Corte d'Appello (Italia)|Corte d'Appello ]] di Roma, presta servizio presso la I Sezione della Corte d'Appello di Roma, in cui rimase fino al [[1948]], divenendo uno dei più stretti collaboratori di Leopoldo Caliendo, primo presidente della Corte stessa. Dopo una breve esperienza presso la [[Corte Suprema di Cassazione]], nel 1949 è promosso magistrato di Cassazione.
Nel novembre [[1956]] gli viene conferito l’ufficio direttivo di presidente della Corte Suprema di Cassazione.
 
Parallelamente al lavoro di magistrato, Torrente ha svolto un'incessante attività di ricerca scientifica e didattica. Nel 1948, infatti, gli viene conferita la libera docenza in [[diritto della navigazione]] e, a partire dal 1956, viene chiamato a ricoprire la cattedra di Istituzioni di diritto privato all'[[Sapienza - Università di Roma|Università La Sapienza]] di Roma.
 
Tra le sue opere più note, il Manuale di [[Diritto privato|diritto privato]] (curato oggi da altri giuristi, tra i quali [[Piero Schlesinger]]), attualmente giunto alla sua ventesima edizione, che costituisce uno dei più apprezzati manuali di preparazione agli esami universitari.