Azione (filosofia): differenze tra le versioni
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→Poiesis e praxis: se+stesso, medesimo niente accento |
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===Poiesis e praxis===
{{Quote|Chiunque produce qualcosa la produce per un fine, e la produzione non è fine a
L'azione propria dell'uomo veniva distinta da Aristotele (''Etica nicomachea'', libro VI) in due forme:
*la ''poíesis'' (greco ποίησις), che è l'agire diretto alla produzione di un oggetto che rimane autonomo e estraneo rispetto a chi l'ha prodotto;
*la ''práxis'' (greco πρᾶξις), che riguarda un agire che racchiude il proprio senso in
Nella Scolastica, ad esempio in [[Tommaso d'Aquino|San Tommaso]], questo secondo significato dell'azione veniva espresso con ''actio immanens'', azione immanente, che trova il senso all'agire all'interno dell'agire stesso. Riportata al significato di poíesis era invece quella che veniva chiamata ''actio transiens'' per la quale l'azione ''transitava'', passava su qualcos'altro.
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