Giovanni Minoli (Risorgimento): differenze tra le versioni

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Nato da Carlo Antonio e da Carolina Valle<ref name=LaStampa />, rimasto orfano in giovane età, venne accolto come [[famiglio]] in un'azienda agricola della campagna di [[Voghera]].
 
Il [[20 maggio]] [[1859]], durante le prime fasi della [[Battaglia di Montebello (1859)|battaglia di Montebello]], Minoli salì in cima ad un [[Populus alba|gatticepippo]], posto nelle vicinanze della ''cascina Scortica''<ref name=LaStampa /> ove abitava, allo scopo di fornire informazioni ad un reparto di cavalleggeri dell'esercito sardo in avanscoperta, circa la possibile presenza di reparti austriaci.
 
Dopo che ebbe comunicato la posizione delle [[Storia dell'esercito austriaco dopo le riforme di Francesco Giuseppe|truppe nemiche]], il ragazzo fu individuato da queste ultime e centrato al petto da un colpo di fucile austriaco.
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La grave ferita al [[polmone]] e la pochezza delle tecniche mediche del tempo, portarono Minoli alla morte dopo sei mesi di sofferenze, nel dicembre 1859, fino all'ultimo giorno vegliato da soldati piemontesi e francesi.
 
La vicenda venne raccontata, con alcune varianti, dallo scrittore [[Edmondo de Amicis]] nel libro [[Cuore (romanzo)#La piccola vedetta lombarda|Cuore]] e divenne celeberrima, ma fu considerata come frutto della fantasia del romanziere, generato nel quadro dell'imperante retorica risorgimentale che, in quegli anni, pervadeva la [[letteratura italiana]].
 
Nel [[2009]] gli storici [[Fabrizio Bernini]] e [[Daniele Salerno]], hanno portato a termine e pubblicato una minuziosa ricostruzione del fatto, basata sui documenti d'archivio dell'epoca, che conferma la reale esistenza di Giovanni Minoli e la sua tragica fine <ref>{{cita web