Finalità: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 8:
La filosofia cioè ha distinto dal finalismo la finalità, intendendo quest'ultima come il conseguimento di un fine vicino e circoscritto mentre il primo concetto riguarderebbe il risultato lontano e ultimo determinato da più cause concomitanti. <ref>Julia Didier,''Dizionario Larousse di filosofia'', Gremese Editore, 2004, p.98</ref>
Nella storia della filosofia l'agire dell'uomo è stato costantemente concepito come diretto consapevolmente a delle finalità: pochi filosofi, come Hobbes e Spinoza, hanno invece considerato ininfluente o erronea questa concezione dell'azione umana
Dalla seconda metà del secolo XVIII al determinismo è stato opposto l’indeterminismo nell’àmbito della polemica tra filosofi della scienza da un lato e filosofi della coscienza dall’altro. Kant tentò una sintesi confermando la validità del principio di causalità nel campo della fisica ma affermando il criterio della libertà in riferimento alla morale.
{{Quote|Personalmente ritengo che la dottrina dell'indeterminismo sia vera e che il determinismo sia privo di qualsiasi fondamento <ref>Karl R. Popper, ''Nuvole e orologi: il determinismo, la libertà e la razionalità'', Armando Editore, 2005, p.7}}
Nella scienza il determinismo è entrato in crisi con la meccanica quantistica che sostiene che nella teoria deterministica le condizioni iniziali da essa ipotizzate non si possono realizzare, poiché non è possibile definire in modo univoco in ogni istante lo stato del sistema fisico, ovvero le posizioni e i momenti assoluti dei punti materiali che lo costituiscono.
|