Giovanni Santi: differenze tra le versioni

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A tale più approfondita e ragionata analisi hanno contribuito anche la traduzione per la prima volta in italiano del testo di [[Austen Henry Layard]] intitolato ''Giovanni Santi e l'affresco di Cagli'' (edito nel 1994 a cura di Ranieri Varese) e, sempre nel 1994, la ristampa anastatica del volume di J.D. Passavant intitolato ''Giovanni Santi'', tradotto nel 1882 da Gaetano Guasti.
Giovanni Santi, nato a Colbordolo tra il 1440 e il 1445, si trasferisce a [[Urbino]] verso i dieci anni. Qui, a contatto con l'ambiente di una delle più importanti corti del [[Rinascimento]], avviene la sua formazione culturale.
La sua personalità di umanista è infatti testimoniata da quella ''ChronacaCronaca rimata'' che nel 1492 scrive in occasione delle nozze del duca Guidobaldo ed [[Elisabetta Gonzaga]] in onore del padre dello sposo, il duca [[Federico da Montefeltro]].
Testo dal quale si desume l'acuta intelligenza del Santi dei fatti artistici riportati tanto che alcuni suoi giudizi sui pittori contemporanei fanno ancora testo.
I legami profondi che legano Giovanni Santi alla Corte urbinate hanno straordinaria rilevanza anche nei confronti del figlio Raffaello la cui formazione è inscindibilmente legata alla temperie culturale che nella seconda metà del Quattrocento caratterizza Urbino grazie alla lungimirante volontà del duca Federico.