Voglia di dote e non di moglie: differenze tra le versioni

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|epocacomposizione=
|primarappresentazione=carnevale [[1809]]
|teatro=[[Teatro Comunale (Ferrara)|Teatro Comunale]], di [[Ferrara]]
|personaggi=
* ''Ninetta'', figlia di Prospero
* ''Prospero'', sindaco di Pianoro
* ''Lucindo'', ufficiale, pupillo di Prospero e amante di Ninetta ([[tenore]])
* ''Merlino'', finto marchese di Rocca d'Oro, destinato sposo a Ninetta ([[basso (voce)|basso]])
* ''Fabbrizio'', segretario della comunità (basso)
* ''Lisetta'', cameriera di Ninetta
* Coro: lo speziale, il barbiere, il fabbro, il pizzicagnolo, il sarto, il calzolaio; gli individui del magistrato
* Lo speziale
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'''''Voglia di dote e non di moglie''''' è un'opera in due atti di [[Carlo Coccia]], su libretto di [[Francesco Aventi]]. La prima rappresentazione ebbe luogo al [[Teatro Comunale (Ferrara)|Teatro Comunale]] di [[Ferrara]] durante il carnevale del [[1809]].<ref name = librettodopera>Dalla scheda del libretto, sul sito [http://www.librettodopera.it Libretti d'Opera] dell'Università di Padova (consultato il 10 marzo 2012)</ref>
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| Lisetta || Teresa Lusini
|}
 
== Trama ==
L'azione avviene nel paese di Pianoro, parte in piazza, parte in locanda, parte in casa di Prospero.
 
=== Atto I ===
Merlino, truffatore di professione, ha fatto credere all'ambizioso Prospero, con l'aiuto dell'amico Fabbrizio, di essere un facoltoso marchese e gli ha chiesto in moglie la figlia Ninetta, nell'intento di farsi consegnare la dote e poi fuggire.
 
Ma i piani di Merlino vengono rovinati dal ritorno di Lucindo, innamorato ricambiato di Ninetta, rimasto lontano qualche tempo per il suo lavoro di militare, di cui lo stesso Prospero è stato tutore. Lucindo, apprendendo delle mire di Merlino, lo minaccia apertamente e Merlino, spaventato, si trova costretto a chiedere l'aiuto di Prospero.
 
=== Atto II ===
Lucindo progetta una fuga notturna con Ninetta. Merlino vorrebbe rinunciare all'inganno e fuggire, ma Fabbrizio lo convince a tentare di rubare la dote, chiusa in uno scrigno della cui chiave è riuscito ad impossessarsi, custodito in una stanza che si dice frequentata dagli spiriti. Prospero scende in questa stanza per controllare la dote e vi scorge Merlino intento al furto, il quale dapprima crede di avere a che fare col diavolo, poi comprende che si tratta di Prospero e finge di essere un fantasma, costringendo alla fuga il mancato suocero. Prospero, uscito all'aperto, si imbatte in Lucindo e Ninetta che cercano di fuggire, poi giunge anche Merlino con la dote appena rubata. L'oscurità genera una grande confusione, poi tutti si riconoscono con imbarazzo: la fuga dei due amanti è sventata, ma Merlino riesce a portare via il tesoro.
 
Prospero scopre il furto della dote e si dispera, ma subito giunge Lucindo che rivela di avere sorpreso Merlino e Fabbrizio intenti a spartirsi il tesoro sottratto dallo scrigno. Merlino confessa il tentato raggiro, chiedendo a Prospero di consentire l'unione tra Ninetta e Lucindo; in cambio prega Lucindo di intercedere presso Prospero affinché lo perdoni. Prospero cede, e permette a Ninetta di sposare Lucindo.
 
== Note ==