Alonso de Ojeda: differenze tra le versioni
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Una volta riconquistata la libertà, impoverito, rimase nell'isola di Hispaniola per quattro anni, quasi disoccupato, fino al [[1508]] quando apprese che il Re [[Fernando il Cattolico]] aveva bandito un concorso per l'esplorazione, colonizzazione e governo della "''[[Tierra Firme]]''", che omprendeva le terre tra il [[capo (geografia)|capo]] [[Capo Gracias a Dios|Gracias a Dios]] (ubicato tra gli odierni [[Honduras]] e [[Nicaragua]]) ed il [[capo della Vela]] (in Venezuela).
Juan de la Cosa effettuò un viaggio in Spagna per presentarsi in vece di Alonso De Ojeda, anche se allo stesso concorso si presentò pure [[Diego de Nicuesa]], che era un rivale di De Ojeda, bramoso di terre da colonizzare. Siccome
I due nuovi governatori partirono verso Santo Domingo per formare le [[flotte]] di spedizione. Comunque, esisteva una disparità tra la flotta di entrambi, dal momento che De Nicuesa possedeva grandi ricchezze e più credito da parte delle autorità coloniali, e che poté attrarre a più di 800 uomini, molti cavalli, cinque caravelle e due [[Brigantino|brigantini]]; invece, De Ojeda riuscì a riunire poco più di 300 uomini, due brigantini e due piccole navi. Per risolvere le dispute su quale fosse il punto esatto nel golfo di Urabá da prendere come confine delle due "''gobernaciones''", l'assistente cartografo di De Ojeda, Juan de la Cosa, stabilì che un buon confine naturale sarebbe stato il [[fiume Atrato]], che sbocca nel summenzionato golfo.
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