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Già a partire dal [[II secolo a.C.]] (al [[238 a.C.|238]]/[[237 a.C.|7 a.C.]] risale la prima occupazione romana della [[Sardegna]]), l'isola era oggetto di fenomeni di immigrazione da parte dei mercatores italici che sfruttavano le risorse sarde. Al contempo, aprivano le porte a fecondi processi di integrazione e romanizzazione, e monumentalizzazione urbana, almeno per quanto riguarda le città della costa, sedi dei porti vitali per la commercializzazione di tali risorse. Un esempio della ricchezza legata al commercio dei minerali può essere visto proprio per la città punica di Sulcis, la ''Sulci'' romana, da sempre porto di smercio del [[piombo]] argentifero delle miniere della [[provincia di Carbonia-Iglesias|regione del Sulcis-Inglesiente]].
 
Sulki è ricordata dall'anonimo autore del ''Bellum Africanum'' (98, 1) per avere rifornito di uomini e vettovagliamenti i Pompeiani; per questo motivo, [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], dopo avere sconfitto i seguaci di [[Pompeo]] a [[Tapso]], nel [[46]] sbarca a [[Carales]] (l'attuale Cagliari), impone ai Sulcitani una forte multa, il cui ammontare è dubbio, oltre ad elevare ad un ottavo la decima dei prodotti del suolo. Lo stato economico della città, per altro, non pare dovette soffrire a lungo per le restrizioni volute da [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], se [[Strabone]] (5, 2, 123), geografo di età [[Augusto|augustea]], dice che [[Cagliari]] e Sulci sono le due più importanti e fiorenti città dell'isola. Per quanto riguarda Sulci, è stata avanzata l'ipotesi che abbia ottenuto lo statuto di ''Municipium civium Romanorum'' con l'imperatore [[Claudio]], statuto attestato con sicurezza da alcune iscrizioni. Tuttavia, il commercio non era la sola anima economica dell'economia sulcitana. A partire dalla prima età imperiale esistono attestazioni archeologiche di insediamenti rurali nell'interno dell'isola, volti allo sfruttamento cerealicolo.
 
[[Immagine:Sileno (Sulcis).jpg|thumb|left|200px|Maschera di [[Sileno]] dalla necropoli punica ([[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]], [[Museo Archeologico Comunale "Ferruccio Barreca"|Museo Archeologico]]).]]
 
== Porto ==
Il porto era situato esattamente dove ancora oggi è il porticciolo peschereccio, tra le vie XXIV Maggio e Eleonora d'Arborea. Il porto, di antichissima origine, era frequentato fin dall'età nuragica. Più a sud era ubicata la necropoli a incinerazione di età fenicia, che, assieme a quella di età romana, era ubicata attorno al piazzale della vecchia stazione.