Maria di Lussemburgo-Saint-Pol: differenze tra le versioni
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Figlia primogenita ed unica che raggiunse l'età adulta, fu contessa di Saint-Pol, di Marle, di Soissons e signora di [[Condé-en-Brie|Condé]].
Nel [[1484]] sposò lo zio [[Giacomo di Savoia]], conte di [[Romont (Friburgo)|Romont]] e barone di [[Canton Vaud|Vaud]].<ref>[[Giacomo di Savoia]] era fratello della madre di Maria, [[Margherita di Savoia (1439-1483)|Margherita di Savoia]]</ref> Rimasta vedova a gennaio del [[1486]], sposò in seconde nozze l'[[8 settembre]] [[1487]] [[Francesco di Borbone-Vendôme (1470-1495)|Francesco di Borbone-Vendôme]], conte di Vendôme, signore d'Epernon.
Alla morte del secondo marito, avvenuta nel [[1495]], assunse la tutela dei figli e governò la contea di Vendôme, della quale aveva il diritto all'usufrutto fino alla morte. Ella abbellì la città di [[Vendôme]], facendone restaurare o ricostruire numerosi edifici.
Era una donna attiva e colta ma modesta, in buoni rapporti con le corti di Francia e di Bruxelles.
Fondò il monastero di La Fère, la chiesa di Travecy, di Ly-Fontaine, di Vendeuil e di altre località. Ella conduceva anche vita politica attiva, sostenne i Valois ed incoraggiava i giovani al servizio del re; [[Francesco I di Francia|Francesco I]] si recava spesso al castello di La Fère.
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