Giovanni Antonio Dosio: differenze tra le versioni

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In seguito si stabilì a Firenze (1574-89) dove forse collaborò con [[Bartolomeo Ammannati]]. I suoi anni a Firenze sono meglio conosciuti e ricchi di committenze prestigiose. Collaborò attivamente alle attività dell'[[Accademia del Disegno]] e lavorò ad un irrealizzato trattato di architettura di ispirazione fortemente classicista<ref>Zygmunt Waźbiński, ''L'Accademia medicea del disegno a Firenze nel Cinquecento: idea e istituzione'', 1987</ref>. partecipò anche al concorso per la facciata del Duomo.
A Firenze fu suo allievo [[Giovanni Battista Caccini]]. Il Dosio morì a Caserta il 10 febbraio 1611.
 
Nel frattempo alcune commissioni lo portarono a [[Napoli]], dove si stabilì nel 1589<ref>Francesco Abbate, ''Storia dell'arte nell'Italia meridionale, Volume 3'', 2001</ref> e dove creò alcuni dei suoi capolavori: la ristrutturazione della [[Certosa di San Martino]] e della [[Chiesa dei Girolamini]], una delle maggiori della città. L'ultima parte della sua attività artistica, come è stato di recente appurato,<ref>L. Giorgi, ''Caserta e gli Acquaviva. Storia di una Corte dal 1509 al 1634'', Caserta, 2004. A. Marciano, ''Giovanni Antonio Dosio fra disegno dell'antico e progetto'', Napoli, 2008.</ref>si è svolta a [[Caserta]], con un'interessante collaborazione con i committenti [[Acquaviva d'Aragona]].
Il Dosio morì a Caserta il 10 febbraio 1611.
 
==I disegni==