Volkstaat: differenze tra le versioni

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Tra la fine degli anni ’70 e gli inizi dei ’90, una serie di movimenti “afrikaner bianchi” abbracciarono il nazionalismo boero. Il più importante di questi era l’Afrikaner Weerstandsbeweging (AWB, in afrikaans: “Movimento di Resistenza Afrikaner”).
 
Tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi dei ’90, il “nazionalismo” afrikaner bianco (non-boero) iniziò a formulare un’idea di Stato avente confini diversi, e molto rimarginati, rispetto a quelli della Repubblica del Sudafrica (RSA). Tale Stato doveva chiamarsi Orandeë, e svilupparsi nel Capo (l’ex colonia britannica)<ref>Hartseer land (extreem rechts in Zuid Afrika), documentario, 1991, di Saskia Vredeveld.</ref>. Nel corso degli anni è stata fondata solo una piccola comunità di afrikaner bianchi, chiamata [[Orania]].
 
Nel 1990 una serie di attentati dinamitardi vennero messi a segnò dai nazionalisti boeri. Una bomba venne fatta esplodere a Melrose House, a [[Pretoria]], dove nel 1902 era stato firmato il trattato di pace che aveva messo fine alla [[Seconda Guerra Anglo-Boera]] e all’esistenza delle Repubbliche boere.
 
Nel 1993, vari ex-generali della RSA e una serie di partiti e movimenti, tra cui l’AWB, si coalizzarono dando vita all’[[Afrikaner Volksfront]]<ref>{{cita web|url=http://www.volkstaat.net/index.php?option=com_content&view=article&id=1063:afrikaner-volksfront-avf&catid=112:afrikaner-volksfront-avf&Itemid=177|titolo=Afrikaner Volksfront (AVF) (stima 2012)|accesso=06-05-2012}}</ref> (AVF, in afrikaans: “Fronte della nazione Afrikaner”), rivendicando l’indipendenza su buona parte delle terre che erano state delle Repubbliche boere (circa il 16% di tutta la Repubblica del Sudafrica). Uno dei due leader dell’AVF, il gen. [[Constand Viljoen]] (ex capo delle Forze Armate), abbandonò però la coalizione per formare un nuovo partito politico, il [[Vryheidsfront]] (in afrikaans: “Fronte della Libertà”), che partecipò alle elezioni multinazionali e multirazziali che si tennero nel 1994, e che portarono alla formazione del nuovo Stato del Sudafrica, che praticamente ripristinava i confini dell’Unione del Sudafrica creata dai britannici, annettendo tutte le homeland nere. Tale operazione politica fu avversata dai nazionalisti boeri, e in particolare da membri dell’AWB, con iniziative politiche, attentati e azioni paramilitari.
 
Il Vryhedisfront, a quel tempo, chiedeva uno Stato indipendente per gli afrikaner bianchi, sul modello di “Orandeë”<ref>Hartseer land (extreem rechts in Zuid Afrika), documentario, 1991, di Saskia Vredeveld.</ref>
 
Nel 1995, una serie di movimenti indipendentisti boeri, tra cui l’AWB e il [[Boerestaat Party]] (BSP, in afrikaans: Partito dello Stato Boero), diedero vita alla [[Boere Republikeinse Verkiesingskommissie]] (BVK, in afrikaans: Commissione Elettorale Boera), che presentò alle Nazioni Unite, a Ginevra, un documento in cui descriveva la storia e l’identità della nazione boera; contraddiceva la teoria che esistesse una “nazione afrikaner”; e chiedeva il riconoscimento del popolo boero come popolo indigeno africano.