Tom Chambers: differenze tra le versioni

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Chambers frequentò l'università di [[University of Utah|Utah]], suo paese natio, riportando discreti risultati in termini individuali, sufficienti a mettersi in buona luce per il draft [[1981]]: venne selezionato con l'8<sup>a</sup> chiamata da parte dei [[San Diego Clippers]]. Tom si rivelò in breve fra i migliori interpreti del ruolo, divenendo quasi subito leader nella sua squadra; ma i pessimi risultati riportati dai Clippers nelle prime due stagioni in cui Chambers vi soggiornò spinse il ragazzo a farsi cedere dalla dirigenza. Venne scambiato a Seattle; i [[Seattle Supersonics|Supersonics]], che potevano contare sulla presenza di [[Gus Johnson]] e [[Jack Sikma]], guidati in panchina da [[Lenny Wilkens]], nonostante la buona squadra a disposizione, per alcuni anni si tenne ben lontana dai traguardi sperati, spesso senza neanche centrare l'accesso ai play-off. Il 1987 fu tuttavia un anno molto positivo per Chambers: nella sua prima partecipazione all'[[All-Star Game]], venne eletto [[MVP]] (segnando ben 34 punti), e portò i Sonics, nel frattempo molto cambiati attorno al loro giocatore di punta, al raggiungimento delle finali della [[NBA Western Conference|Western Conference]]: il 4-0 contro i temibili [[Los Angeles Lakers]] fu però inevitabile.
 
Nella stagione [[StagioneNational NBABasketball Association 1988-891989|1988-891989]], Chambers venne trasferito ai [[Phoenix Suns]], che nei primi anni '90 si presentò quale una delle migliori squadre della costa Ovest. Nel [[1990]] raggiunse il massimo picco realizzativo della sua carriera, segnando poco più di 27 punti a partita. L'unica seria occasione di assalto al titolo si presentò però solamente nel [[1993]]: i Suns si trovavano opposti ai [[Chicago Bulls]] che, al tempo, dominavano incontrastati la lega sotto la guida di [[Michael Jordan]]; Phoenix si batté duramente, ma venne ugualmente sconfitta in 6 partite.
 
Dopo l'insuccesso con la maglia Suns, Tom Chambers passò agli [[Utah Jazz]]; i Jazz erano una formazione fra le più forti e complete in circolazione, e ciò lo relegò al ruolo di sesto uomo. Tom vi restò fino al 1995, ed in entrambi gli anni la corsa di Utah nei play-off fu arrestata dai dominanti [[Houston Rockets]]. Nella stagione 1995-96, Chambers fece il grande passo oltreoceano, andando ad arricchire le file dei campioni israeliani del [[Maccabi Tel Aviv]]. L'avventura non fu molto fortunata, includendo anche alcuni picchi negativi (come un degradante 0/14 rimediato in una partita di [[Euroleague Basketball|Eurolega]]), ma fu anche grazie al suo rilevante aiuto che Maccabi si riconfermò quell'anno campione nazionale. L'anno seguente decise di fare ritorno in NBA, ma in due stagioni (con [[Charlotte Hornets]] e [[Philadelphia 76ers]]) non disputò più di 13 incontri. Si ritirò al termine del 1998.