John Erickson: differenze tra le versioni

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Alcuni dei massimi storici militari contemporanei hanno reso omaggio nelle loro estese bibliografie, al termine di alcune loro famose opere dedicate alla seconda guerra mondiale, alla maestria, alla completezza e alla imparzialità dei lavori di John Erickson. Già il grande storico [[A.J.P. Taylor]] descrisse l'opera di Erickson come: "il miglior libro mai scritto in qualsiasi lingua sulla Guerra combattuta dall'Unione Sovietica" (recensione su ''The observer''<ref>{{Cita|Erickson2002| p. quarta di copertina |Erickson 2002 |harv=s}}</ref>). [[John Keegan]], forse il più prestigioso storico inglese contemporaneo vivente, in ''Uomini e battaglie della Seconda guerra mondiale'', definisce "capolavori" le opere di Erickson (elevandolo su tutti gli altri storici mondiali che hanno scritto della guerra mondiale sul fronte orientale)<ref>{{Cita|Keegan1989| p. 603|Keegan 1989 |harv=s}}</ref>. Infine [[Gerhard L. Weinberg]] (storico americano autore di una celebrata opera sintetica sulla guerra: ''A world in arms'', trad.ital. "Il mondo in armi", UTET 2007), affianca l'opera di Erickson a quella di Earl Ziemke (massimo storico della guerra all'est, analizzata dal punto di vista tedesco) in cima alla lista della bibliografia specifica sull'argomento<ref>{{Cita|Weinberg2007| p. 1245|Weinberg 2007 |harv=s}}</ref>.
 
L'opera di Erickson, praticamente sconosciuta in Italia, rimane un punto fermo fondamentale per la conoscenza e la comprensione di una pagina importantissima della seconda guerra mondiale e per un'analisi documentata e attendibile del ruolo dei protagonisti (Stalin, i vari generali sovietici e anche i [[Capo (ruolo)|leader]] occidentali della guerra mondiale), affiancata solo negli ultimi anni dalla prolifica produzione del grande storico militare americano [[David Glantz]].
 
==Opera completa==