Tecnologie emergenti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografico-ci
Atarubot (discussione | contributi)
m →‎Dibattito sulle tecnologie emergenti: Cite (book, journal) -> Cita (libro, pubblicazione) using AWB
Riga 15:
 
== Dibattito sulle tecnologie emergenti ==
Molti scrittori, incluso l'[[informatico]] [[Bill Joy]], hanno identificato insiemi di tecnologie che possono essere considerate critiche per il futuro dell'umanità. Joy avvisa che le tecnologie possono essere usate dall'elite a fini di [[Bene_(etica)|bene]] o di [[male]]. Essa può decidere di usarle a fini benefici per l'umanità intera, o decidere che la massa è inutile e agire per una estinzione di massa delle persone rese non necessarie dalla tecnologia.<ref name="Joy 2000">{{citeCita journalpubblicazione| authorautore = [[Bill Joy|Joy, Bill]] | titletitolo = Why the future doesn't need us | yearanno = 2000 | url = http://www.wired.com/wired/archive/8.04/joy_pr.html| accessdateaccesso=2005-11-14 novembre 2005}}</ref> I sostenitori dei benefici dei cambiamenti tecnologici tipicamente vedono le tecnologie emergenti e convergenti come un'opportunità per un miglioramento delle [[condizione umana|condizioni umane]]. I critici vedono i rischi dei cambiamenti tecnologici e anche alcuni sostenitori come il [[Transumanesimo|transumanista]] filosofo [[Nick Bostrom]], avvertono che alcune di queste tecnologie potrebbero costituire un pericolo o addirittura contribuire alla estizione della stessa razza umana; ad esempio, alcune di esse potrebbero provocare la [[fine del mondo]].<ref name="Bostrom 2002">{{citeCita journalpubblicazione| authorautore = [[Nick Bostrom|Bostrom, Nick]]| titletitolo = Existential risks: analyzing human extinction scenarios| yearanno = 2002 | url = http://www.nickbostrom.com/existential/risks.html| accessdateaccesso=2006-02-21 febbraio 2006}}</ref><ref>[[Kevin Warwick|Warwick, K]]: “March of the Machines”, University of Illinois Press, 2004</ref>
Ulteriori [[Etica della tecnologia|dibattiti sull'etica]] si concentrano sul problema della distribuzione, dell'allocazione e dell'accesso a queste nuove forme di tecnologia. Alcuni pensatori, come l'[[Etica Ambientalista|etico ambientalista]] [[Bill McKibben]], si oppongono al continuo sviluppo delle tecnologie in parte per il timore che i loro benefici potrebbero essere distribuiti in maniera diseguale e peggiorare la [[povertà|diseguaglianza economica]].<ref name="McKibben 2003">{{citeCita booklibro|authorautore=[[Bill McKibben|McKibben, Bill]]|titletitolo=Enough: Staying Human in an Engineered Age|publishereditore=Times Books|yearanno=2003|isbnid=ISBN 0-8050-7096-6}}</ref> All'opposto, l'inventore [[Ray Kurzweil]] è tra i tecno-utopisti secondo i quali le tecnologie emergenti e convergenti possono eliminare la [[Post-scarcity|povertà]] e le [[Abolizionismo_(bioetica)|sofferenze]].<ref name="Kurzweil 2005">{{citeCita booklibro| authorautore = [[Raymond Kurzweil|Kurzweil, Raymond]]| titletitolo = [[The Singularity Is Near|The Singularity Is Near: When Humans Transcend Biology]] | publishereditore = Viking Adult| yearanno = 2005 | isbn id=ISBN 0-670-03384-7}}</ref>
 
Alcuni analisti come Martin Ford, autore di ''The Lights in the Tunnel: Automation, Accelerating Technology and the Economy of the Future''<ref name="Ford2009Lights">{{Ford 2009 The lights in the tunnel}}</ref>, argomentano che, con l'avanzamento della tecnologia informatica, robot e altre forme di automazione porteranno in futuro una elevata [[disoccupazione]] perché le macchine e i software inizieranno ad eguagliare o a suprerare le capacità dei lavoratori nell'eseguire la maggior parte dei lavori di routine.