Mario Merlino: differenze tra le versioni

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==La Biografiamilitanza neofascista==
===La militanza neofascista===
[[Immagine:Battaglia di Valle Giulia Avanguardia Nazionale.jpg|thumb|rigth|250px|Gli studenti di destra e di sinistra fronteggiano le forze di polizia durante la [[battaglia di Valle Giulia]]. Nella foto anche Merlino.]]
Di origine [[romagna|romagnola]], nel [[1962]] si iscrisse al [[Movimento Sociale Italiano]] uscendone nel 1965, quando nel corso del VIII° Congresso a Pescara del MSI [[Arturo Michelini]] e [[Giorgio Almirante]] votarono una mozione unitaria e Michelini con l'appoggio degli almirantiani fu riconfermato segretario.<ref>Vincenzo La Russa, Giorgio Almirante. Da Mussolini a Fini, Mursia, Milano, 2009, pag.2131-132</ref> Deluso dell'accordo tra i due leader del partito Merlino lasciò il MSI e nello stesso anno partecipò al [[convegno dell'Hotel Parco dei Principi]] sulla ''guerra rivoluzionaria''.
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Nello stesso periodo Merlino iniziò a frequentare anche un gruppo cattolico coordinato da don [[Mario Vanini]]<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 122</ref> per poi virare decisamente verso il mondo anarchico, ma senza mai rinnegare l'amicizia con [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]]<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 64</ref> e la militanza nella destra<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 67</ref>.
 
===L'adesione all'Anarchia e il Circolo anarchico "22 marzo"===
{{vedi anche|Circolo anarchico 22 marzo}}
Successivamente aderì al [[Anarchia|movimento anarchico]] frequentando inizialmente il circolo "Bakunin" a [[Roma]] dove c'era anche [[Pietro Valpreda]] giunto poco tempo prima da [[Milano]]. A seguito della scissione degli elementi più estremisti, tra cui Valpreda, aderì dall'ottobre [[1969]] al [[Circolo anarchico 22 marzo]] di cui fu tra i fondatori. Al "22 marzo" aderirono anche Olivo Della Savia e Andrea Polito (Polito era in realtà l'[[Agente (polizia)|agente]] infiltrato Salvatore Ippolito)<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 68</ref>. Alcune fonti indicano lo stesso Merlino come infiltrato di Avanguardia Nazionale<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Neri!, Tascabili Newton Compton, aprile 2011, Roma, pag.244</ref>. Alle riunioni prendevano parte anche [[Anarchici della baracca|Angelo Casile, Giovanni Aricò e Annelise Borth]]<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 69</ref>.
 
===Le accuse per piazza Fontana===
L'[[11 dicembre]], il giorno prima della [[strage di piazza Fontana]] l'agente Ippolito segnalò alla polizia la partenza sospetta di Valpreda per [[Milano]].
Il giorno dopo la strage, il [[12 dicembre]], Merlino fu arrestato insieme ad altri cinque militanti del [[Circolo anarchico 22 marzo]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0128_01_1969_0292_0001_4983681/ ''A Roma mandato d'arresto per 5 fermati, l'accusa per tutti è di concorso in strage'', La Stampa, 20 dicembre 1969]</ref>. Merlino in questura fu lasciato da solo in compagnia dell'informatore di polizia Stefano Serpieri, legato in passato all'[[estrema destra]], il quale aveva preso parte al viaggio in Grecia e che tentò di carpirgli qualche confidenza. A costui Merlino rivelò che quando scoppiarono le bombe a Roma si trovava in compagnia di Delle Chiaie ma che non l'avrebbe rivelato per non coinvolgerlo a meno che non avesse avuto bisogno di un alibi<ref>Sentenza Corte Assise di Catanzaro del 23 febbraio 1979</ref><ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 75</ref><ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 312</ref>. Il [[19 dicembre]] [[1969]] ai [[carabinieri]] Delle Chiaie confermò l'alibi di Merlino.<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, ''Neri, la storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Edizioni tascabili Newton, Roma 2011, pag 255</ref>.
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Il [[23 febbraio]] [[1972]] si aprì il processo a [[Roma]] che vide imputato sia Valpreda sia Merlino. Pochi giorni dopo gli atti furono trasferiti a [[Milano]] il [[6 marzo]] e assegnati al giudice [[Gerardo D'Ambrosio]]. Intanto gli imputati furono tutti rimessi in libertà il [[29 dicembre]] [[1972]]<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 143</ref>.
 
====L'appunto del SID====
Nel corso del processo, nel giugno [[1973]], affiorò un anonimo appunto informativo redato dal [[Servizio Informazioni Difesa]] (SID) datato [[17 dicembre]] [[1968]] che accusò Merlino di essere l'autore dei falliti attentati di Roma, contestando quindi l'alibi confermato da [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]] e indicando quest'ultimo come il mandante<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 313</ref>. Il documento del SID fu considerato inattendibile e già all'epoca definito come una "''fisarmonica''"<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 314: "Una "fisarmomonica", vale a dire una ricostruzione che, a seconda di come la stendi o la racchiudi, ti dà le note che ti servono, ti suona la musica che vuoi sentire"</ref>. L'estensore del documento non fu individuato subito con certezza<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 316-317</ref>. Si suppose che l'autore dell'appunto fosse Stefano Serpieri (informatore della polizia) e che Gaetano Tanzilli (maresciallo del SID), ricevuto il documento, lo avesse inoltrato ai superiori. Entrambi furono condannati: Serpieri per falsa testimonianza e Tanzilli "''per aver negato di aver appreso dal suo confidente Stefano Serpieri tutte le notizie contenute nell'appunto''"<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 317</ref>. In seguito il solo Tanzilli fu assolto nel [[1985]]<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 317</ref> e ammise di aver effettivamente ricevuto l'appunto da Serpieri ma che questo era molto più breve rispetto a quello comparso nel processo, al massimo cinque o sei righe<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 318</ref>. Secondo [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]] che era l'obiettivo dell'appunto rivelatosi ampiamente falsato e che insieme a Merlino fu assolto con formula piena dall'accusa di stragismo in un memoriale del 1985<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 318</ref> sostenne che: "''Alla fine del giugno 1973 si costruisce un secondo rapporto del SID del 17 dicembre 1969 e lo si fa pervenire al giudice D'Ambrosio...Si costruisce un collage trascurando perfino l'esatta ubicazione politica di ciascuna delle persone citate. Una serie di notizie ricevute disorganicamente vengono rispolverate per dar vita all'informazione che deve proteggere Giannettini''"<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 329-330</ref>
 
====il processo a Catanzaro e l'assoluzione====
Il [[13 ottobre]] il processo fu spostato a [[Catanzaro]] per motivi di ordine pubblico.<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Destra estrema e criminale, Tascabili Newton Compton, aprile 2010, Roma, pag.43</ref>Il [[23 febbraio]] [[1979]] la Corte di Assise di Catanzaro lo condanna a quattro anni di reclusione per associazione sovversiva nell'ambito del processo per la strage di Piazza Fontana<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,1070_01_1979_0045_0001_15309832/ ''Ergastolo a Freda, Ventura e Giannettini'', La Stampa, 24 febbraio 1979]</ref>; la condanna per associazione sovversiva è confermata al processo di secondo grado ([[1981]]). In seguito alla riapertura del processo per l'annullamento della sentenza di Catanzaro da parte della Cassazione, viene assolto dalla Corte d'assise d'appello di Bari per insufficienza di prove (1985) e infine assolto anche nel gennaio [[1987]] dalla Cassazione<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0969_01_1987_0023_0006_23502206/ ''Piazza Fontana, colpevoli ignoti'', La Stampa, 28 gennaio 1987]</ref>.
 
===Tempi recenti===
È stato insegnante di storia e filosofia al liceo scientifico "Francesco d'Assisi" a Roma<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0553_01_1998_0183_0006_7378934/ ''Merlino, da Piazza Fontana alla cattedra'', La Stampa, 6 luglio 1998]</ref>, inoltre cura la conoscenza della storia recente con corsi scolastici, saggi e articoli, conferenze e rappresentazioni teatrali in collaborazione con l'associazione culturale Raido e la casa [[Edizioni Settimo Sigillo|editrice Settimo Sigillo]].
Tra le sue opere, si ricorda la cura della ristampa dei ''Poemi di Frenes'' di [[Robert Brasillach]], unitamente ''E venne Valle Giulia''.