Crittografia quantistica: differenze tra le versioni
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Per risolvere questo problema si può ricorrere ad un metodo proposto da ''Bennett'', ''Bessette'', ''Brassard'', ''Salvail'' e ''Smolinin'' in un articolo pubblicato nel Settembre del 1991 sul ''Journal of Cryptology''<ref>[http://cs.uccs.edu/~cs691/crypto/BBBSS92.pdf L'articolo di Bennett et.al.]</ref>. Questa tecnica, troppo complessa per essere descritta qui in dettaglio, permette di eliminare tutti gli errori nella chiave quantistica partendo dal caso limite di immaginare che siano stati causati tutti dalla presenza della spia e permette inoltre di stimare la percentuale degli errori trovati. Se il numero è inferiore all'11% si passa alla fase successiva chiamata "Privacy Amplification" in cui la chiave viene modificata secondo una procedura tale da annullare l'informazione che la spia può aver ottenuto intercettando in parte la chiave.
La prima trasmissione a rispettare i requisiti per la cifratura quantistica sicura
== Voci correlate ==
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