Mario Merlino: differenze tra le versioni

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===Le accuse per piazza Fontana===
L'[[11 dicembre]], il giorno prima della [[strage di piazza Fontana]] l'agente Ippolito segnalò alla polizia la partenza sospetta di Valpreda per [[Milano]].
Il [[16 dicembre]], Merlino fu arrestato insieme ad altri cinque militanti del [[Circolo anarchico 22 marzo]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0128_01_1969_0292_0001_4983681/ ''A Roma mandato d'arresto per 5 fermati, l'accusa per tutti è di concorso in strage'', La Stampa, 20 dicembre 1969]</ref> Emilio Borghese, Emilio Bagnoli, Roberto Gargamelli e Roberto Mander. Merlino in questura fu lasciato da solo in compagnia dell'informatore di polizia Stefano Serpieri, legato in passato all'[[estrema destra]], il quale aveva preso parte al viaggio in Grecia e che tentò di carpirgli qualche confidenza. A costui Merlino rivelò che quando scoppiarono le bombe a Roma si trovava in compagnia di Delle Chiaie ma che non l'avrebbe rivelato per non coinvolgerlo a meno che non avesse avuto bisogno di un alibi<ref>Sentenza Corte Assise di Catanzaro del 23 febbraio 1979</ref><ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 75</ref><ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 312</ref>. Il [[19 dicembre]] [[1969]] ai [[carabinieri]] Delle Chiaie confermò l'alibi di Merlino.<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, ''Neri, la storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Edizioni tascabili Newton, Roma 2011, pag 255</ref>.
 
Delle Chiaie fu chiamato a testimoniare sull'attività di Merlino al ''Circolo 22 marzo''. Il [[25 luglio]] [[1970]] si presentò al [[Palazzo di Giustizia (Roma)|palazzo di Giustizia]] ma poi se ne allontanò<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Destra estrema e criminale, Tascabili Newton Compton, aprile 2010, Roma, pag.32</ref>. Secondo quanto poi raccontato dallo stesso Delle Chiaie avrebbe ricevuto una soffiata circa l'intenzione di incastrarlo pertanto espatriò in [[Spagna]]<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Destra estrema e criminale, Tascabili Newton Compton, aprile 2010, Roma, pag.32</ref>