Boi: differenze tra le versioni

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Un suo ramo migrò agli inizi del [[V secolo a.C.|quinto secolo a.C.]] (forse dall'[[Aquitania]]) in [[Italia]] nella valle padana attraverso il [[passo del San Gottardo]], e sostituendosi agli [[Etruschi]] della città di ''Velzna'' (nome [[lingua latina|latinizzato]] in ''[[Felsina]]''), l'odierna [[Bologna]], che da quel momento si chiamò ''[[Bononia]]''.
 
La storia riportata da [[Polibio]] narra che i Boi arrivarono a ''Felsina'' chiamati da [[Ateste]], ricco commerciante felsineo che voleva vendicarsi dei suoi concittadini che non gli avevano riconosciuto dei diritti sul patrimonio del giovane [[Lucumone]], di cui era tutore. Sempre la leggenda narra che nemmeno i Boi diedero ragione ad Ateste, ma che i doni da lui portati ai Celti, li conquistarono a tal punto che questi decisero di trasferirsi dove i doni erano prodotti. Si trattava di vino, salami, frutta e altre leccornie emiliane.
 
Dagli scavi e dagli studi archeologici si può desumere che ad un certo tempo ''Felsina'' era circondata da villaggi abitati da Celti e che gli Etruschi avevano organizzato nell'[[Etruria|Etruria padana]] una confederazione di città, simile a quella esistente nell'Etruria storica. Di questa confederazione avrebbero fatto parte anche le antiche città di [[Spina (città)|Spina]] e [[Marzabotto]], ma probabilmente in seguito alle tensioni con i Celti, con i [[Romani]] e con i [[Campani]] dell'Etruria campana a sud, gli Etruschi si ritirarono nell'Etruria storica, lasciando volontariamente ''Felsina'' ai Celti Boi. Questo dato potrebbe essere confermato dal cambio di denominazione toponimica, fatto assai raro e che si verifica solo in caso di sostituzione di popolo o conquista totale e mai in caso di fusioni fra popolazioni. Il territorio dei Boi si estendeva, verso occidente, fino al fiume [[Montone (fiume)|Montone]], oltre il quale aveva inizio il territorio dei Galli [[Senoni]].