Al-Basasiri: differenze tra le versioni

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Quando nel [[1055]] finì per mano selgiuchide la "tutela" buwayhide del califfato, al-Basāsīrī avviò una rivolta contro i nuovi signori. Lo scontro durò vari anni senza che vi fosse un vincitore. al-Basāsīrī a quel punto fu avvicinato da emissari fatimidi che, per indebolire il residuo scarso potere [[abbaside]], sposò la causa [[Ismailismo|ismailita]], in cambio di vantaggi materiali e morali, come quello di essere nominato dal [[Il Cairo|Cairo]] [[viceré]] fatimide dell'[[Iraq]].
 
Col sostegno degli [[Arabi]] di [[Mesopotamia]] (attuale [[Iraq]] we parte della [[Persia]]), al-Basāsīrī provò a impadronirsi di [[Baghdad]] alla fine del 1058. Il [[califfo]] [[al-Qa'im|al-Qāʾim]] fu allontanato forzosamente dalla città e confinato a [[Haditha]] e i [[Fatimidi]] furono menzionati come legittimi sovrani nella ''[[khutba]]'' (allocuzione religiosa espressa nella ''[[salatṣalāt]]'' del mezzodì di venerdì nelle [[moschee]]). Quando tuttavia il [[Sultano]] [[selgiuchide]] [[Toghrul Beg]] marciò sulla capitale [[abbaside]], al-Basāsīrī perse l'appoggio della popolazione, la sua ribellione fallì ed egli fu obbligato ad abbandonare precipitosamente Baghdad un anno appena dopo averla presa. La sua fuga fu peraltro inutile, perché fu ucciso in una [[scaramuccia]] subito dopo presso [[Kufa]], a Saqī al-Furāt, da al-Kundurī, segretario del [[vizir]] [[selgiuchide]].
 
==Note==