Porta San Pancrazio: differenze tra le versioni

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L’intera porta San Pancrazio fu infatti parzialmente ricostruita nel [[XVII secolo]] da M. de' Rossi, discepolo di [[Gian Lorenzo Bernini]], in occasione dell’edificazione della nuova cinta muraria detta “[[Mura Gianicolensi|Gianicolense]]“, voluta da [[papa Urbano VIII]]. Il de' Rossi, infatti, si limitò ad eliminare la porta, mantenendo però la controporta aureliana. La nuova cinta sostituì, demolendolo, tutto il tratto di mura aureliane posto sul lato destro del [[Tevere]], comprese le porte [[Porta Portuensis|Portuensis]] e San Pancrazio, riedificate ''ex novo'' (la prima, l’attuale [[Porta Portese]], circa 400 metri più a nord della posizione originaria) e con lo stile architettonico barocco proprio dell’epoca.
 
La porta divenne poi celebre per lai difesacombattimenti che in quella zona lasi svolsero nei mesi di aprile-giugno [[1849]] tra le forze brigatamilitari della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] comandatacomandate da [[Giuseppe Garibaldi]] opposee controle itruppe Francesifrancesi neiintervenute motia Repubblicani dell’aprile e soprattuttoprotezione del giugnopapato. [[1849]], inIn quell'occasione deila qualiporta venne distrutta dai bombardamenti operati dai francesi<ref>Ma giàUn prima volta nel febbraio del [[537]] la porta aveva ceduto all’assedio dei [[Goti]] di [[Vitige]]</ref>. Ricostruita nell’aspetto odierno dall'architetto [[Virginio Vespignani]]<ref>Lolo stesso che aveva ricostruitoriedificato, su un disegno abbastanza simile, la [[Porta Salaria]], prima che venisse definitivamente abbattuta.</ref> nel [[1854]] su commissione di [[papa Pio IX]], ebbe ancora un ruolo di primo piano il [[20 settembre]] del [[1870]], quando da qui entrarono le truppe del generale [[Nino Bixio|Bixio]], contemporaneamente a quelle che passarono da [[Porta Pia]].
 
[[Immagine:Porta Aurelia old.jpg|thumb|right|300px|Stampa con l'antica Porta Aurelia]]