Torchio tipografico: differenze tra le versioni

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Il '''torchio tipografico''' è un meccanismo innovativo di [[Stampa (processo)|stampa]] introdotto da [[Johann Gutenberg]] insieme ai [[Stampa a caratteri mobili|caratteri mobili]].
 
Si tratta di un meccanismo in grado di appoggiare un foglio di [[carta di canapa|carta]] su di una matrice ottenuta costruendo una [[forma]] per mezzo di caratteri mobili da stampa.
Il sistema ricordava il [[torchio silografico]] oppure poteva essere ispirato a vari altri macchinari quali il [[torchio vinario]].
Il torchio tipografico era formato da una vite (nell'immagine a destra è sostituita da un sistema a gomito) azionata da una leva o barra.
La [[Vite (meccanica)|vite]] spinge in basso il piatto metallico superiore detto platina o piano di stampa che si abbassa su una cornice di [[legno]] (il timpano, formato da una cornice che sorregge un foglio di pergamena che si interpone tra la carta e la platina) che tiene bloccato il foglio di [[carta]].
Il timpano è montato su una rotaia che permette di spostarlo avanti, fin sotto la platina o indietro, per estrarre la pagina stampata. La forma inchiostrata si trova sotto la platina con i caratteri rivolti verso l'alto. Dopo ogni colpo il torcoliere alzava la barra e, tramite un sistema di corde attaccato a un molinello, faceva scivolare indietro il "carro" che sorreggeva il "forziere" contenente il timpano. Questo veniva sollevato e il foglio di carta lasciato asciugare prima di ricevere la seconda impressione.
Intanto il battitore inchiostrava nuovamente la forma, la circondava con un telaio leggero detto "fraschetta" che sorreggeva una cornice di carta per impedire di sporcare i fogli di carta con i bordi della forma. Il timpano riceveva un nuovo foglio di carta e veniva richiuso, il forziere veniva posto nuovamente in posizione sotto la platina e il torcoliere tirava la barra.