Prima guerra barbaresca: differenze tra le versioni

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{{Infobox conflitto
|TIpoTipo= Guerra
|Nome del conflitto= Prima guerra barbaresca
|Parte_di= delle [[guerre barbaresche]]
|Immagine= Burning of the uss philadelphia.jpg
|Didascalia= La USS ''Philadelphia'' in fiamme
|Luogo= [[Tripoli]]
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==Cause del conflitto==
Le reggenze di Algeri, Tripoli e Tunisi avevano acquisito il ruolo di vere e proprie entità statali autonome a partire dal [[XVII secolo]]. Pur appartenendo formalmente all'[[imperoImpero ottomanoOttomano]], queste città godevano di una un'indipendenza di fatto. Allo stesso tempo dovevano provvedere in modo indipendente alle loro esigenze economiche che soddisfacevano con l'attività di [[Lettera di corsa#La guerra di corsa come pirateria regolamentata|guerra di corsa]]. Fino a quando le colonie americane facevano parte dei territori inglesi di oltremare, tutte le navi mercantili provenienti dal [[Nord America]] venivano protette dalla [[Royal Navy]], che negli anni era giunta con i corsari ada un precario accordo di pace.
 
Con la [[dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America]] però, a partire dal [[1783]] le navi mercantili americane non godevano più di alcuna protezione da parte della Royal Navy, ede il neo-fondato Stato doveva quindi proteggere in modo indipendente i propri interessi nell'area del [[Mediterraneo]]. Per scongiurare il pericolo di attacchi da parte dei corsari il governo statunitense decise di pagare un tributo ai vari [[pascià]], affinché questi consentissero il passaggio delle navi mercantili per quelle acque senza che queste venissero attaccate. Il Congresso approvò quindi nel [[1784]] un budget annuo da mettere a disposizione per finanziare i tributi ede istruì i rispettivi ambasciatori in [[Francia]] e in [[Inghilterra]] ([[Thomas Jefferson]] e [[John Adams]]), affinché questi raggiungessero un accordo con gli ambasciatori del pascià di Tripoli a [[Londra]]. Nel [[1786]] Jefferson ede Adams incontrarono a Londra l'ambasciatore del pascià di Tripoli [[Sidi Hajji Abd al-Rahman]], anche noto come [[Sayyid|Sidi]] [[Hajj]]i ʿAbd al-Rahman Adja, ma non furono in grado di stipulare un accordo a causa della somma di denaro eccessivamente elevata richiesta dall'emissario del pascià. Jefferson riferì dell'incontro all'allora [[segretario di stato]] [[John Jay]] che riportò a sua volta i termini dell'incontro al [[Congresso]]. Benché Jefferson avesse sconsigliato di pagare il tributo richiesto dal pascià, il Congresso decise in definitiva di acconsentire al pagamento pur di preservare gli interessi economici nell'area mediterranea, pagando un tributo annuo che si aggirava intorno al milione di [[Dollaro statunitense|dollari]]; tributo che venne pagato fino all'anno [[1800]].
 
==Il conflitto==
[[File:BainbridgeTribute.jpg|thumb|left|Il cap. Bainbridge paga il tributo al [[Dey]] di [[Algeri]].]]
Con la nomina a [[presidente degli Stati Uniti]] di [[Thomas Jefferson]] nel [[1801]] il pascià di Tripoli richiese alla nuova amministrazione il pagamento di ulteriori 225.000 dollari, affinché gli accordi presi in passato rimanessero validi. Jefferson si rifiutò di pagare il tributo ede il pascià fece in risposta abbattere l'asta della bandiera di fronte al consolato americano di Tripoli (atto che si ripeté poi in Marocco, ad Algeri e Tunisi). Questo atto, che equivaleva ada una vera e propria dichiarazione di guerra, fu quindi quello che segnò l'inizio del conflitto.
 
In risposta, Jefferson inviò un gruppo di [[Fregata (nave)|fregate]] per difendere i mercantili americani e gli interessi statunitensi in questi territori, ordinando ai rispettivi capitani di attaccare tutti i battelli ostili in queste acque. Il pascià, che sapeva di non poter competere in mare aperto con la potenza di fuoco delle imbarcazioni statunitensi, evitò quindi di fatto ogni genere di scontro. Allo stesso tempo però la questione risultava irrisolta e l'anno seguente Jefferson ordinò l'invio di ulteriori sette navi per preparare un blocco navale della città di Tripoli. Fu quindi disposta una squadra, composta tra l'altro dalle seguenti unità: [[USS Argus (1803)|USS ''Argus'']], [[USS Chesapeake (1799)|USS ''Chesapeake'']], [[USS Constellation (1797)|USS ''Constellation'']], [[USS Constitution|USS ''Constitution'']], [[USS Enterprise (1799)|USS ''Enterprise'']], [[USS Intrepid (1798)|USS ''Intrepid'']], [[USS Philadelphia (1799)|USS ''Philadelphia'']] e [[USS Syren (1803)|USS ''Syren'']]. Le navi raggiunsero le coste del [[Nordafrica]] nel corso del [[1802]].
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==Le battaglie==
[[Immagine:PhiladelphiaAground.jpg|thumb|300px|La USS ''Philadelphia'' arenata viene attaccata dai corsari]]
Nell'ottobre del [[1803]] la nave USS ''Philadelphia'' si arenò durante un pattugliamento sotto costa ede i [[Corsari barbareschi|corsari]] non si fecero sfuggire l'occasione. Assaltarono la nave dando luogo ada un violento scontro a fuoco con l'equipaggio del ''Philadelphia''. Nonostante la resistenza opposta dall'equipaggio del ''Philadelphia'', i corsari riuscirono ada impadronirsi dell'imbarcazione dopo diversi tentativi dei marinai di affondare l'imbarcazione prima che potesse cadere in mano nemica. Circa trecento membri dell'equipaggio, tra i quali c'era anche il comandante William Bainbridge, venero fatti prigionieri. Ai corsari riuscì infine di portare l'imbarcazione fino all'entrata del porto di Tripoli, dove fu ancorata ede usata come [[Artiglieria costiera|batteria costiera]] contro un eventuale tentativo degli americani di assaltare il porto. La notte del [[16 febbraio]] [[1804]] però il capitano Stephen Decatur Jr. decise di attaccare il porto di Tripoli con l'ausilio del USS ''Intrepid'', una un'imbarcazione di modeste dimensioni sottratta in precedenza ai corsari e successivamente rimessa in servizio con la [[marina statunitense]]. Assieme ada un piccolo gruppo del primo reggimento dei [[United States Marine Corps|Marines]], Decatur riuscì a prendere il controllo dell<nowiki>'</nowiki>USS ''Philadelphia'', che venne immediatamente autoaffondata, permettendo ai marines di attaccare la città di Tripoli.<ref>Nell'[[inno dei Marines]], il riferimento a Tripoli (''From the halls of Montezuma, to the shores of Tripoli...'' / Dai saloni di Montezuma, alle spiagge di Tripoli...) si ricollega direttamente a tale impresa bellica.</ref> Il [[14 giugno]] [[1804]] nell'intento di affondare l'intera flotta del pascià ancorata nel porto di Tripoli il comandante dell<nowiki>'</nowiki>USS ''Intrepid'', capitano Richard Somers tentò di condurre la propria imbarcazione riempita di esplosivo all'interno del porto per farla esplodere. Sfortunatamente però la nave fu colpita prima di raggiungere il porto ed esplose uccidendo Somers e tutto il suo equipaggio. Alla fine la situazione volse a favore degli americani nel maggio del [[1805]] con la presa via terra della città di [[Derna (Libia)|Derna]].
 
==La pace==
Indeboliti dal blocco navale e dai continui raid della marina americana, dopo aver subito la perdita della città di Derna il pascià [[Yusuf Karamanli]] accettò di cessare le ostilità firmando un trattato di pace il [[10 giugno]] [[1805]]. L'anno seguente ([[1806]]) anche il [[senato americano]] accettò la pace con la reggenza di Tripoli ponendo di fatto fine al conflitto.
 
==Note==
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==Bibliografia==
*Lambert, Frank [http://www.amazon.com/gp/product/0809095335/ ''The Barbary Wars: American Independence in the Atlantic World''] New York: Hill and Wang, 2005. ISBN
*[[Henry Brooks Adams|Adams, Henry]]. ''History of the United States of America During the Administrations of Thomas Jefferson''. Originally published 1891; [[Library of America]] edition 1986. ISBN.
*De Kay, James Tertius. ''A Rage for Glory: The Life of Commodore Stephen Decatur, USN.'' Free Press, 2004. ISBN.
*Wheelan, Joseph. ''Jefferson's War: America's First War on Terror, 1801&nbsp;– 1805''. New York: Carroll & Graf, 2003. ISBN.
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*[[Yusuf Karamanli]]
 
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[[Categoria:Pirateria]]