Titolazione virale: differenze tra le versioni

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La titolazione fisica è un metodo di titolazione quantitativo tradizionale. Si tratta di una metodologia molto indaginosa, che richiede l'uso di attrezzature complesse e costose, e quindi trova scarso uso ai fini diagnostici. Risulta invece fondamentale nell'ambito della ricerca. Infatti mentre le altre metodologie, quelle sierologiche in particolare, si basano su conoscenze già acquisite sulle caratteristiche epidemiologiche e patogene dei virus, mirando quindi alla semplice ricerca in un materiale contaminato di indizi della presenza di specie virali già note, la ricerca fisica del virione è una metodologia rivolta alla ricerca ed identificazione di specie virali sconosciute.
 
Ovviamente una nuova ed ignota specie virale, che presenti caratteristiche nuove o anomale, ma comunque capace di agire da patogeno, potrebbe non essere rilevabile con normali metodi di ricerca. In questo caso l'unico metodo certo di rilevare la presenza del virus è l'osservazione diretta delle particelle virali. Tuttavia a causa delle ridotte dimensioni dei virioni (10-300 nm), inferiori al massimo ingrandimento possibile con un [[microscopio ottico]], è necessario l'utilizzo di microscopi più potenti (ingombranti e costosi), come il [[microscopio elettronico]] ([[Microscopio elettronico a trasmissione|a trasmissione]] o [[Microscopio elettronico a scansione|a scansione]]) ed il [[microscopio a fluorescenza in campo oscuro]]. Questi microscopi permettono di osservare direttamente particelle virali in sospensione all'interno di una goccia di soluzione e di apprezzare preliminarmente le caratteristiche morfologiche del virione (presenza del [[pericapside]], presenza di [[fibre]], di [[peplomero|peplomeri]] o altre strutture esterne, simmetria del [[capside]], forma e dimensione del virione) e la loro dimensioni.
 
Non essendo possibile in questa prima fase di studio applicare le altre metodiche di titolazione, la ricerca fisica del virione può essere utilizzata per titolare il virus prendendo il nome di titolazione fisica. Il problema principale di questo metodo è che il campo di osservazione è molto limitato e solo una parte delle particelle virali contenute nel campione risultano visibili e possono essere contate. Per ovviare a ciò la soluzione di particelle virali a concentrazione ignota viene mischiata ad una soluzione a concentrazione nota di particelle di [[lattice]] o [[polistirene]], le cui dimensioni molto superiori a quelle del virus le rendono facilmente riconoscibili. A questo punto un conteggio proporzionale delle particelle virali e delle particelle di lattice permette di risalire alla concentrazione iniziale della soluzione virale.